Il Giovin Ermete nell’Ade

mercurioImmagino Mercurio Psicopompo instancabile a viaggiare fra questo mondo e l’Aldilà: su e giù come un ascensore.

Altro che lento! È veloce e mai un attimo fermo: scende nell’Ade, accompagna qualche anima che rischia di perdersi, saluta rispettosamente Plutone, un baciamano alla signora approfittando dell’inchino per nascondere un sorrisetto ironico, consegna rapido la posta ai trapassati e un po’ di sangue fresco dai sacrifici fatti dagli umani in data odierna. Poi scambia due battute (critiche) con Tiresia e racconta l’ultima barzelletta che va di moda sulla Terra su Giove e le sue esagerazioni (Tiresia ride composto).

E poi subito su: prende un po’ di messaggi da consegnare ai vivi, qualche raccomandazione della nonna al nipotino, un po’ di numeri da giocare al lotto (quando c’è da giocare si può sempre contare sul simpatico Ermes), la lista dei morituri, un flaconcino di acqua del Lete, che fa dimenticare perfino la solitudine della particella di sodio, e via!

Suvvia, non scherziamo! Mercurio che va lento nel segno dello Scorpione?

È solo che la sua velocità sfugge ai mortali, effettuandosi il suo movimento non tanto in senso orizzontale e nelle quattro direzioni dello spazio piano, ma piuttosto in verticale, dalla Terra agli Inferi e ritorno.

È noto che gli uomini, percependo la Terra come piatta, vedono il giovin Ermete impicciolirsi (assai) e ingrandirsi (un poco), piuttosto che muoversi in quella che per loro è un’altra dimensione (cfr. Edwin A. Abbott, Flatlandia, Adelphi, 1966), mentre il dio dai calzari alati si spinge nelle profondità scorpioniche.

Segno zodiacale in cui si trova perfettamente a suo agio come testimoniavano le statue di Mercurio Itifallico un tempo presenti lungo le strade a mostrare trasgressive e abnormi erezioni.

L’elmo di Ermes, che gli dona l’invisibilità, è un dono prezioso di Ade-Plutone e ricorda anche la elusività che (non è un caso) possiede il pianeta Mercurio, il più difficile da osservare fra i sette visibili a occhio nudo: piccolo e veloce, con un’orbita stretta che lo fa essere in prospettiva sempre nei pressi del Sole, e per questo spesso scorpionicamente “nascosto” o nella sua luce, o dietro o davanti al Sole stesso a seconda dell’elongazione.

Il mito e l’astronomia stessa giustificano l’attinenza di Mercurio con lo Scorpione, così come altri motivi ne rendono chiara la simbologia in Gemelli e in Vergine.

Giovanni Pelosini



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