Il Polpo Paul e i Misteri delle Predizioni

Il buon vecchio polpo Paul, dalla sua vasca nell’acquario di Oberhausen, non ha mai sbagliato un pronostico per tutto il Campionato del Mondo di Calcio 2010 ed è balzato per questo agli onori delle cronache internazionali. La singolare presunta capacità previsionale e oracolare del simpatico animale ha catalizzato l’attenzione di tutti i tifosi, dei bookmaker e persino degli uomini politici, a cominciare dal premier spagnolo Zapatero, che ha dichiarato ironicamente che avrebbe mandato una squadra speciale in Germania per garantire l’incolumità del polpo. Visto che giocatori, allenatori e anche arbitri italiani sono usciti dal Campionato del Mondo senza grandi onori, si ironizza persino sulle origini nostrane del cefalopode, che è stato pescato sugli scogli davanti a Marina di Campo, all’Elba: del resto, si sa che i Toscani ne sanno una più del diavolo. Il famoso polpo indovino, infatti, è stato addestrato dalla ventiduenne Verena Bartsch, dopo che era stato catturato dal proprietario dell’acquario dell’Elba Yuri Tiberto durante lo scorso aprile per essere venduto all’acquario di Coburg, e quindi al Sea Life di Oberhausen. È normale che animali mediterranei vengano scambiati con altri provenienti dagli acquari nordici, oppure venduti, come in questo caso, per pochi euro. Molto più raro che un animale tutto sommato comune come un Octopus vulgaris veda salire in poche settimane il suo valore da 179 a 40.000 euro: tanto è disposto a sborsare per lui Francisco Nucera, Amministratore Delegato del Betis Siviglia in cerca di una mascotte autorevole, mentre i tifosi tedeschi, con scarsissimo senso dell’umorismo, dopo la semifinale che ha visto eliminata la propria squadra, preferirebbero vederlo in padella.

Per tutta la durata del Campionato del Mondo di calcio 2010, il polpo Paul è stato invitato a scegliere del cibo da due diverse teche trasparenti che avevano in bella evidenza le bandiere nazionali delle squadre di volta in volta in lizza nei gironi eliminatori e nelle finali. Ebbene, in ogni occasione l’animale ha sempre scelto di prendere la sua appetitosa ostrica dal contenitore con la bandiera della squadra che, di lì a poco, avrebbe vinto l’incontro. A questo punto, una logica ed equilibrata analisi degli eventi deve prendere in considerazione anche la statistica e pensare anche alla possibilità che si sia trattato di una fortunata sequenza di fenomeni cosiddetti casuali. Per quanto sia poco probabile che ogni volta il polpo Paul abbia pescato il suo cibo del tutto casualmente dalla teca “giusta” piuttosto che dall’altra, ciò è decisamente possibile. Per avere un’idea concreta di ciò che è successo, si immagini di tirare la monetina per il classico “testa o croce” e di indovinare il vincitore di una partita di calcio o di un’altra qualunque competizione a due. In questi casi le probabilità statistiche di azzeccare la previsione sono esattamente del 50%. Se però si indovina anche l’esito della partita successiva, le nostre probabilità di avere successo in entrambe le previsioni sono ridotte alla metà, cioè il 25%. Il calcolo è facile: indovinare il risultato finale, per esempio, di una dozzina di eventi in successione, senza sbagliare mai, con il lancio di una monetina per dodici volte consecutive, significa essere piuttosto “fortunati”, perché tale situazione si può verificare soltanto una volta ogni cinquemila prove circa. Fenomeno difficile, ma non per questo impossibile.

Del resto, c’è chi ormai si fida in modo assoluto dell’oracolo del polpo indovino. Paul è davvero in grado di “conoscere” senza errore l’esito di un evento che abbia il 50% di probabilità di verificarsi? Una logica stringente e veramente priva di pregiudizi non può escludere nemmeno questa, seppur assai improbabile e incredibile, possibilità. Non si può considerare falso ciò che non si conosce, e i misteri della natura sono ancora innumerevoli rispetto alle nostre modeste conoscenze scientifiche. Per esempio nessuno ancora sa con certezza in che modo agiscono i simboli nella nostra psiche profonda, come si possano trasmettere e percepire messaggi telepatici, perché si manifestano spesso spontaneamente sogni premonitori, come funziona la sottile ma percettibile sincronicità che lega due eventi in modo non causale, né soprattutto “casuale”. La teoria del Premio Nobel Wolgang Pauli e dello psicologo e filosofo Carl Gustav Jung sulla sincronicità degli avvenimenti non legati dal principio di causa-effetto è sempre più accettata dagli studiosi di Tarologia e di Astrologia umanistica per spiegare i meccanismi alla base di tali sistemi. In tali contesti il linguaggio non verbale e pre-verbale dei simboli sembra essere uno dei principali veicoli del flusso di comunicazioni tra un non facilmente definibile campo psichico universale e la mente conscia. Certamente, anche nel caso del simpatico animale, sicuramente inconsapevole e soprattutto incolpevole della sconfitta tedesca e di quella olandese ai Mondiali di Calcio, sono state seguite determinate regole e si è fissato a priori un semplice meccanismo predittivo, ovvero conoscitivo. Senza contare che non possiamo escludere a priori una possibile sottile influenza della psiche collettiva degli appassionati di calcio, sempre più attenti al fenomeno.

Non è così sorprendente che finora il sistema abbia funzionato, perché, come abbiamo visto, le spiegazioni sono almeno due, ed entrambe convincenti su piani diversi di analisi. Certo che se il fenomeno delle previsioni azzeccate dovesse continuare fino a probabilità statistiche davvero significative, mi riprometto di tornare sull’argomento, perché saremmo di fronte a un caso meritevole di sistematici studi sugli eventi sincronici e sui sistemi predittivi. Ma in quel caso dovremmo forse fare i conti anche con il Principio di Indeterminazione di Heisenberg e sulle inevitabili influenze dell’osservatore sul fenomeno osservato. Nel frattempo sorridiamo di fronte a questa curiosità estiva di cui si occuperanno ancora per un po’ giornali e televisioni, e riflettiamo sul grande bisogno che l’umanità ha da sempre di conoscere il proprio destino. Per esempio, proprio la domenica della finalissima dei Mondiali, un deputato del nostro Parlamento ha auspicato ironicamente il “rimpatrio” del polpo di origine e “nazionalità” italiana, perché “mai come in questo momento il nostro Paese ha bisogno di scelte chiare”, alludendo alla possibilità che un cefalopode possa avere idee più chiare e maggiore autorevolezza di molti esponenti della classe politica dirigente, che forse non si affidano né al calcolo delle probabilità, né alla fisica quantistica.

Giovanni Pelosini



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