Bologna, 29-30 gennaio 2011: Notte Bianca dell’Arte

Vitruvio Associazione per l’Armonia e lo Sviluppo del Territorio

presenta

Michelangelo Barbieri

INFERI IN ARTE

Bologna

Sabato 29 e domenica 30 gennaio 2011

Michelangelo Barbieri, diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Bologna, città natale verso la quale nutre un forte attaccamento, prosegue la sua formazione all’Accademia di Belle Arti per coltivare l’innata matrice scenografica. È durante gli anni di studio trascorsi ad elaborare progetti e a tradurli in scenografie per spettacoli teatrali, che si fa avanti nell’artista l’idea di applicare lo stesso modus operandi alla scultura. Agli inizi del 2000 prendono vita le prime Nuvole realizzate con rame e ferro a cui seguiranno i Ponti e di lì a poco le Case, oggi l’artista è impegnato in numerosi progetti in Italia e all’estero. Alcune sue opere sui Tarocchi si trovano al Museo Internazionale dei Tarocchi.

Il lavoro di Michelangelo Barbieri nasce dall’incontro con il mondo della Scenografia. Come il pensiero spesso è libero di fluttuare nel mare della vita, così l’artista lega la sua visione artistica a simboli acquatici: le navi, le onde e le nuvole. L’idea si traduce in strutture in bilico tra figurazione ed astrazione, che spesso sono sospese a mezz’aria. Navi e viaggio sono simbolo della virtù dell’uomo, del profondo ed insaziabile desiderio di conoscenza. A volte una nuvola piove acqua che, cadendo attraversa la nave, come a suggerire che l’apparenza delle cose non sempre è quella che crediamo. Le nuvole non solo sono portatrici di pioggia, ma sono contenitori inteso in senso di vita, come una madre porta in grembo un figlio, come la terra porta in grembo i semi della vita, così le nuvole racchiudono in loro acqua, elemento primario indispensabile per la nostra esistenza. Ad allungare lo sguardo però ci si può riconoscere altro, la Nuvola Piovosa diventa fontana, metafora di rigenerazione. Infine, nell’Onda rappresenta una barchetta che cavalca la sua onda in tutte le fasi di salita e discesa. Metafora della vita in tutte le sue parti, ci riconduce ad una ciclicità infinita e ridondante, dove la barca, simbolo dell’esperienza, non fa altro che prendersi il suo tempo, contemplare gli alti e bassi e farne tesoro.



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