Il Tesoro dei Templari e Papa Celestino V
«Lo Spirito conferisce alla coscienza la capacità di comprendere e di discernere, ma perché possa trovare ingresso nell’essere umano, questo deve aver preparato se stesso attraverso un processo di purificazione e di consapevolezza delle proprie maschere ed ombre: di qui il cammino prospettato da Pietro Celestino con la formula magica del perdono come strumento per annullare il giudizio, quel giudizio che separa chi giudica e chi ne è oggetto. Il piano di Celestino e dei Templari si completano reciprocamente occupandosi il primo dell’aspetto spirituale, condiviso dai cavalieri che vi aggiunsero le loro conoscenze esoteriche, ed il secondo di quello politico-amministrativo. (…) è facile ipotizzare un’entusiasmante comunione di intenti per cui le vie del povero eremita e del potente ordine si sono unite per cooperare nella realizzazione di un unico piano, considerato che l’eremita del morrone rappresentava la realizzazione dell’ideale spirituale dei monaci guerrieri.»
Maria Grazia Lopardi