Sarà forse perché è il pianeta della fantasia, sarà perché è l’emblema dell’eterno divenire e del suo Mistero, sarà la mia natura fortemente acquariana che mi fa amare tutto ciò che esula dalla norma, o forse questo omaggio pagano all’energia di Nettuno risponde solo all’esigenza degli archetipi di manifestarsi nelle forme più inconsuete e bizzarre. Spetta, infatti, all’anima nettuniana trasformare gli impulsi profondi dell’ispirazione in espressioni intelligibili all’umanità ed alla parte più razionale dell’individuo, come ricorda Ovidio nelle Metamorfosi: “Et ignotas animum dimittit in artes“.
È così che anche i messaggi, individuali e cosmici, di alta sacralità sono tradotti in manifestazioni artistiche di cui si può cogliere la bellezza e la profondità grazie all’azione mediatica nettuniana, pur non conoscendone l’origine, che rimane ignota ed avvolta da una altrettanto nettuniana fitta nebbia.
Nello stesso modo nasce la genialità, che raramente è disgiunta dalla sregolatezza: entrambe, infatti, originano dalla tendenza a trasgredire regole e codici, ad amare il fantastico, a ricercare lo straordinario in contrapposizione all’ordinaria realtà.
In questo nettuniano abnorme contesto troviamo la fuga dal quotidiano, la quale può assumere varie forme in funzione delle situazioni e della diversa natura dei soggetti: dall’accesa fantasia dei sognatori al gusto per l’avventura, dalla creatività dei geniali innovatori alle sublimi mistiche tentazioni del corpo e dello spirito; riconoscendo di volta in volta le sfumature che sono tipiche dei segni in cui il pianeta è domiciliato o si esalta (Pesci, Sagittario, Acquario). Continua a leggere »