Il simbolismo del cerchio

Il simbolismo del Cerchio ha origini antiche almeno come quelle della stessa umanità: il Cerchio è uno dei simboli fondamentali che si ritrovano in tutte le epoche e in tutte le culture.
La forma richiama il concetto di tutto ciò che è ciclico, come le stagioni e il tempo infinito, lo Zodiaco e lo stesso Cielo. Per lo stesso motivo questo simbolo esprime la perfezione e anche la Divinità, la totalità dell’Universo.
L’intero ordine del Cosmo e la sua armonia possono essere rappresentati con un Cerchio, così come la potenzialità insita nell’origine della vita e la Dea Madre delle antiche culture, emblema della sacralità dell’Eterno Femminino.
Infatti il Cerchio non ha inizio né fine e in questo modo ci parla dell’Eternità.
Certamente non è un caso che nell’architettura di ogni continente il Cerchio sia associato al concetto di sacralità, che, per la chiusura dell’immagine, spesso può rappresentare anche protezione. Erano infatti circolari le piante degli antichi villaggi (specialmente dei popoli nomadi) e delle stesse abitazioni (tende o capanne); e da sempre gli uomini si riuniscono in cerchio per esprimere senso di appartenenza e sacralità.
Per Platone era la forma più perfetta; in Egitto era il simbolo del disco solare; nella preistoria era graffito sulle tombe di pietra forse alludendo all’aldilà, alla morte e alla resurrezione.
Spesso sono varianti degli stessi significati simbolici le spirali, i cerchi concentrici, le orbite, le sfere e le cupole, le ruote, il serpente che si morde la coda (Uroboro), i Mandala tibetani, gli Yantra indiani e le innumerevoli forme dei pittogrammi rotondeggianti che l’uomo utilizza fin dalla preistoria nelle sue rappresentazioni geometriche sacre.
È significativo che il recente misterioso fenomeno dei cerchi nel grano o cropcircles si manifesti spesso con simboli anche assai complessi relativi a tale geometria sacra.

Giovanni Pelosini



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