Sharma Yogi
Ram Prakash Sharma, meglio conosciuto come Sharma Yogi, è un insegnante spirituale indiano con numerosi discepoli anche in occidente.
Nato nel 1936 nel distretto di Hamirpur, nell’India del nord, si dedicò a studi di storia e di pedagogia e all’insegnamento, conseguendo due lauree e due dottorati di ricerca e seguendo la carriera tipica della casta dei Bramini. Già docente di Yoga presso l’Università di Sagar, è stato anche per quaranta anni responsabile accademico delle scuole, mentre proseguivano i suoi studi classici di Vedanta e di Yoga.
Lavorando come supervisore di numerose scuole, Sharma Yogi viaggiava spesso anche nei territori più selvaggi del subcontinente indiano, fra gli aborigeni non induizzati che ancora vivono in villaggi isolati nella jungla. Ciò fu la causa di un avvenimento che avrebbe determinato la svolta decisiva nella sua vita spirituale.
L’INCONTRO CON IL GURU
Lo stesso Sharma Yogi racconta come incontrò il suo Guru nel 1967.
“Ho sempre amato camminare in mezzo alla natura e stavo passeggiando da solo, in mezzo alla foresta di Madwas, quando, improvvisamente mi sono trovato di fronte due leoni. Erano due giovani maschi albini dall’aspetto feroce. Mi videro. In quel momento pensai di essere perduto e fuggii precipitosamente abbandonando il sentiero. Giunsi così affannosamente in una radura dove vidi muoversi un’ombra che mi sembrò un orso. Dopo un lungo attimo di terrore in cui non sapevo più come sfuggire a tutti quei pericolosi animali, mi accorsi che colui che mi stava di fronte non era un orso, ma un Sadhu, un piccolo uomo dai capelli rasati che si muoveva con difficoltà fra la vegetazione, un eremita vestito semplicemente di bianco che sembrava aspettarmi tranquillamente. Vide che ero impaurito ed io gli raccontai dei leoni. Mi rispose con una domanda: -Quali leoni?-. Voltandomi non vidi nessun animale alle mie spalle ed oggi penso che quelle belve non siano mai state reali.
Fu così che incontrai il mio Maestro, colui che mi aspettava da tempo e che mi iniziò al Parakh Pad.”
Il Guru trovato così “fortunosamente” nella jungla era Mukti Deo, un nipote del Maharaja di Khajuraho, della dinastia dei Chandela, che aveva abbandonato la casa all’età di sette anni per vivere come Sadhu.
Da allora Sharma Yogi, unico discepolo di Mukti Deo, è dedito all’insegnamento spirituale del Parakh Pad, il pensiero che risale, di Maestro in Maestro, fino al mistico Kabir (1398-1518) tramite una linea ininterrotta di apprendimento orale.
L’ASHRAM DI KHAJURAHO
Dal 1971 Sharma Yogi risiede nello Stato del Madhya Pradesh, a Khajuraho, dove sorgono gli straordinari templi del medioevo indiano. Nel X secolo Khajuraho era la capitale di un importante regno, ma, nei secoli successivi, la distanza dalle grandi vie di comunicazione rese questa regione talmente isolata che sfuggì alle devastazioni degli invasori musulmani. Fu una grande fortuna per i templi indù, che rimasero dimenticati e sommersi dalla giungla fino alla loro scoperta nel 1838.
Proprio nei pressi di questi famosi templi sorge l’Ashram dove Sharma Yogi accoglie con gioia i suoi discepoli e dove vive con la moglie.
Ram Prakash Sharma, infatti, è sposato, ha cinque figli e quattordici nipoti, e, contrariamente a quanto la tradizione indù prescrive, non ha abbandonato la società per realizzarsi nella giungla o sulle montagne come molti Sadhu eremiti hanno fatto prima di lui.
L’insegnamento e l’esempio che lo Yogi vuol dare riguardano appunto la possibilità di vivere felicemente, come lui spesso afferma, ventiquattro ore al giorno, conciliando la vita spirituale con i doveri sociali di un padre di famiglia e con il lavoro.
Sharma Yogi pensa che si possa fare qualunque cosa, si possa vivere in qualunque modo, con i figli, gli amici, gli studenti, ed essere sempre “stabilizzati nel Sé” e pieni di gioia. La cosa più importante è ricordare il nostro “Vero Sé”, spesso dimenticato a causa degli attaccamenti fisici e mentali, identificandosi solo nel Jiva.
LA MISSIONE UMANITARIA
Per diffondere questo messaggio di pace e di felicità, ha scelto di viaggiare negli Stati Uniti e in Europa, dove dal 1978 sta realizzando la sua missione, dopo aver rinunciato per questo a prestigiosi incarichi universitari e promozioni professionali.
È spesso ospite graditissimo della Libera Università di Treggiaia, a Casale Marittimo (PI), dove ha tradotto buona parte degli antichi testi esoterici di Kabir in inglese.
Chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo riconosce in lui un vero Maestro di vita, ma anche un uomo dal carattere sincero e amichevole, una persona sempre sorridente, tollerante e gentile, dotata di un notevole senso dell’umorismo e di una grande capacità di aiutare il prossimo sulla strada della realizzazione.
Sharma Yogi è estremamente riservato a proposito delle sue non comuni capacità e dei suoi poteri (Siddhi); non li esibisce né se ne vanta mai, ma coloro che ne sono stati testimoni ricordano con stupore come sia in grado di vedere ed interpretare l’aura delle persone come pure di conoscere le loro vite passate o presenti anche nei dettagli. Sharma Yogi, anche sfruttando la telepatia, che lui chiama semplicemente “intuito”, fa spesso diagnosi precise e dà preziosi consigli personali a chiunque li richieda.
La vita per lui ha due soli scopi: la realizzazione del proprio Sé e aiutare l’umanità. In accordo a questi principi, Sharma Yogi sta dedicando questi ultimi anni a una missione umanitaria, basata su princìpi spirituali, a vantaggio di alcuni villaggi molto arretrati nelle vicinanze di Khajuraho. Gli obiettivi non sono solo quelli di portare cibo e istruzione agli individui e alle tribù più povere dell’India, ma anche di dare e restituire dignità e fiducia nel Sé.
Per questo motivo è stato fondato l’ente europeo umanitario “Association Devidine“, che prende il nome dal primo bambino curato in un villaggio tribale perduto nelle foreste del Madhya Pradesh.
Giovanni Pelosini
Vedasi anche l’insegnamento della formica saggia.
PER SAPERNE DI PIU‘
Sharma Yogi sta per pubblicare la traduzione degli antichi testi di Kabir, mentre, a cura di alcuni suoi allievi, sono già stati pubblicati due libri in lingua italiana, tratti dai suoi seminari, disponibili presso il Centro Mahadeva di Pavia (info@mahadeva.it) :
Vivi e sii felice, 1998
Sharma Yogi a Capri, 1995
Ulteriori informazioni sul Maestro, la sua attività e quella della sua allieva Gita sono disponibili sul sito italiano di Sharma Yogi.
L’Association Devidine è una organizzazione umanitaria senza fine di lucro con sede in Francia presso il seguente indirizzo:
2, rue de Reims
75013 Paris
Maggio 6, 2009 alle 16:37
appresi,dopo aver conosciuto Sharma nel 1998, che la risata è il canto della mia Anima,appresi che la risata rende la vita leggera come un volo di rondini,con la grazia di questo volo sto cercando i versi più belli per vivere la mia poesia.
Giugno 16, 2009 alle 14:45
Caro Giovanni,oggi ho parlato a lungo a telefono con il nostro caro maestro, certo non vuole più viaggiare, ma il suo amore ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. E’ con profonda emozione che leggo cosa hai scritto su di lui….
con affetto ghita
Settembre 19, 2009 alle 16:14
MI RINCRESCE INFORMARE CHE SHARMA YOGI E’ MORTO IL GIORNO 17.09.2009 A KHAJURAHO
Ottobre 25, 2009 alle 20:22
L’Anima di Ram Prakash Sharma, detto Sharma Yogi, ha lasciato serenamente il corpo nella mattina del 16 settembre 2009 nell’Ashram di Khajuraho.
Sharmaji era concentrato nella lettura dell’amato testo di Kabir quando ha effettuato il passaggio.
Pur mancandoci moltissimo la sua presenza terrena, siamo fiduciosi che abbia felicemente e pienamente raggiunto l’obiettivo della sua incarnazione e gli siamo infinitamente grati per i suoi fondamentali insegnamenti spirituali e per il suo amore, che ci accompagna ancora.
OM SHANTI
Gopal, Gita junior, Suryananda
Dicembre 7, 2009 alle 16:48
Lo incontrai sul Monte Amiata nel 1991, appena uscito da un momento a dir poco drammatico per me.Le circostanze che mi portarono a conoscerlo furono davvero straordinarie..Doveva,evidentemente,accadere.Quando mi congedai da lui mi baciò una mano e mi disse:”I feel well for you,I feel you are developing”.Da allora la mia vita interiore cambiò al punto che non saprei neppure immaginare cosa sarebbe stata senza Sharmaji.Organizzai svariati seminari con lui,poi, nel 2001,gli dissi che volevo staccarmi dalla sua persona fisica per restare in un contatto solo interiore col suo insegnamento.Fu un commiato molto commovente:gli baciai i piedi,colmo di gratitudine,quasi a restituirgli,da discepolo a maestro,quel suo bacio di 10 anni prima.Da allora ogni mia giornata,la mia vita,è stata impregnata dell’ energia del suo insegnamento.Spero e confido che la mia infinita gratitudine lo possa raggiungere e nutrire,nella dimensione che il suo spirito ora abita,quala che sia.