La Luna Blu

Dalle Cronache delle Terre Occidentali, IV, 16
Videro i Cinque Torrioni bassi del castello e compresero di essere giunti; i vessili blu ricordavano loro il sogno ed il sacro patto che li univa da venticinque anni. Gli eredi dei totem dei Danai, che di cicogne si erano fatti scudo nei tempi ventosi, li accolsero con il Sole ancora al primo quadrante per l’ora non tarda e la Bianca Dea li benedisse in silenzio.
C’era tempo per i riti e per le offerte, per gli abbracci e per le canzoni, per il vino e le parole che scaldavano il cuore, prima che la Luna Piena sorgesse dalle colline azzurre.
Venne la notte attesa della Luna Blu, venne la lunga notte …

Quando ancora le stagioni erano armoniche e gli esseri umani vivevano con esse in sintonia, le donne e gli uomini liberi dell’Emisfero Boreale usavano scandire il tempo con il progredire delle fasi lunari nel cielo …
L’anno solare si suddivideva in Lune e la vita delle tribù si regolava secondo i cicli cosmici. Dodici Pleniluni illuminavano le notti nei dodici mesi dell’anno: in gennaio era usuale vedere lupi affamati intorno ai villaggi sotto la Luna del Lupo e poi c’era la Luna della Neve; quindi la Luna del Corvo e quella dell’Erba, quando le piogge di aprile rinfrescavano la prateria; poi la Luna del Latte e quella delle Fragole, quella del Fieno e quella Rossa, di fine estate; la Luna equinoziale del Raccolto e quella autunnale del Cacciatore, infine la Luna del Gelo e la Luna Fredda, prossima al Solstizio d’inverno.
La tredicesima Luna Piena dell’anno era la Luna più stravagante e rara, quella senza nome come il tredicesimo Arcano, quella che rimarcava l’antica dialettica ritmica del calendario lunisolare: molti la consideravano una Luna magica, altri una Luna pazza, alcuni la chiamavano “La Luna Blu”.
Due Lune Piene nello stesso mese sono un evento poco comune, tanto più inconsueto in giugno, mese che può contare solo su trenta giorni, tanto più eccezionale se la seconda Luna Piena del mese incrocia l’ancestrale ritmo settenario nel giorno precedente il festivo: il migliore per festeggiare in questa epoca di tempi angusti e di circadiane fatiche nota come Kali Yuga.
E’ una festa rara quella della Luna Blu, rara e improbabile come i poeti che la affollano, rara e imperdibile come gli artisti che vi si nascondono, rara e preziosa come i cuori che vi si rivelano.
Come ebbe a dire sagacemente Sir Sean Connery alla vista del Principe del Galles in gonnellino scozzese: “Damn! He’s such improbable like a Blue Full Moon!” (Maledizione! E’ talmente improbabile quanto la Luna Piena Blu!).
Giovanni Pelosini
(testo pubblicato dalla Casa dell’Arte in occasione della III Festa della Luna della Libera Università di Treggiaia, 30 giugno 2007)

Bibliografia:

  • Inni Orfici, IX, Profumo a Luna
  • Koka Shastra, II, Chandrakala
  • Gopal Kalima, Cronache delle Terre Occidentali, IV, 16
  • Jacob e Wilhelm Grimm, La Luce azzurra, 1815
  • Jacob e Wilhelm Grimm, La Luna, 1822
  • Erich Neumann, Die Grosse Mutter, 1956
  • Wilhelm Reich, Orgonomischer Funktionalismus, 1972
  • John G. Pequilo, Sankt Halvard er Oslo og Tafia bys gamle skytshelgen, 1988
  • Elémire Zolla, Gli Archetipi, 1988
  • Marija Gimbutas, The Language of the Goddess, 1989
  • Franz Baumer, Der Kult der Grossen Mutter, 1993
  • Alfredo Cattabiani, Lunario, 1994


1 Commento a "La Luna Blu"

  1. silvana di paola

    la semplicità della magia in una “luna blù”… o ancora in un plenilunio… o in cielo di nuvole… o in un filo d’erba…

Lascia un commento

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Leggi tutto

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close