I misteri del Cenacolo di Leonardo

Fin dal 1982 Baigent, Leigh e Lincoln avevano pubblicato in Gran Bretagna la loro teoria sulla discendenza di Gesù e di Maria Maddalena (The Holy Blood and the Holy Grail), ma soltanto grazie al fortunato e discusso romanzo Il codice Da Vinci di Dan Brown milioni di persone hanno cominciato ad appassionarsi a tutti i misteri che potrebbero essere racchiusi in quella che forse è la pittura murale più famosa al mondo. Infine nel 2006 l’omonimo film di Ron Howard ha accresciuto la già grande popolarità di questo argomento e l’interesse per ogni particolare esoterico presente nella pittura di Leonardo.
Il grande artista e scienziato del Rinascimento esercita ancora un grande fascino, in buona parte dovuto al sottile ed ambiguo simbolismo presente nelle sue opere: nel sorriso e nello sguardo enigmatico della Monna Lisa, così come nelle aureole dei due bambini e in altri particolari della Vergine delle Rocce. Leggende e verità si sono così confuse lasciando sempre un alone di mistero intorno alla vera identità della Gioconda o dei due piccoli gemelli. È certo che innumerevoli artisti di ogni epoca abbiano raffigurato scene e personaggi tratti anche dai Vangeli apocrifi o da tradizioni orali gnostiche ed eterodosse.
Talvolta i sapienti dell’antichità lasciavano tracce delle loro conoscenze esoteriche nei monumenti o nelle effigi, più spesso la tradizione era tramandata agli iniziati e rimaneva oscura per tutti gli altri, essendo esposta in evidenza simbolica.
Non abbiamo prove sull’appartenenza di Leonardo da Vinci a sette esoteriche in possesso di segreti millenari, né sappiamo per certo se egli abbia voluto lasciarne traccia nelle sue opere. In particolare, a parte i presunti quanto improbabili complotti e le altre fantasie romanzesche di Dan Brown, molti oggi si chiedono se il discepolo alla destra di Gesù nel famoso affresco raffigurante il Cenacolo sia Giovanni Evangelista oppure Maria Maddalena.

I SIMBOLI DEL GRAAL E DELLA GRANDE MADRE

Fra i tanti simboli del famoso dipinto spicca la figura decisamente androgina seduta a fianco di Gesù: la tradizione vuole che si tratti di San Giovanni, il giovane e prediletto discepolo a cui si attribuiscono un Vangelo canonico e l’Apocalisse; alcuni riconoscono invece, nei tratti tipicamente femminili, Maria Maddalena, che un’antica tradizione iniziatica narra fosse la sposa di Cristo.
Molti hanno ritenuto, infatti, probabile che questa donna, riconosciuta anche dai Vangeli canonici come figura importante al pari degli Apostoli, sia stata effettivamente la moglie di uno di loro.
Se Leonardo fosse stato a conoscenza di una simile teoria, è plausibile che l’abbia voluta simbolicamente riprodurre in una delle sue opere più significative, in cui effettivamente sembra che niente sia lasciato al caso.
Effettivamente nel Cenacolo quella figura al fianco di Gesù, senza barba e dai tratti femminili, con una tipica pettinatura rinascimentale (simile a quella di un bozzetto leonardesco per una Maddalena), spicca nel gruppo di maschi quasi tutti barbuti, come voleva la moda dell’epoca.
Nello stesso modo spicca anche lo spazio vuoto fra la spalla destra di Gesù e la persona che gli sta accanto, colpita da un obliquo ed opportuno raggio di luce. Tale spazio vuoto è a forma di “V” e potrebbe essere il simbolo stesso del calice dell’ultima cena: il leggendario Graal sarebbe così celato nelle forme e nei colori del dipinto, mentre è curiosamente assente dalla tavola imbandita.
Infatti, ogni buon osservatore si accorge che sul tavolo dell’Ultima Cena di Leonardo sono presenti numerosi piatti e vassoi, ma un numero esiguo di bicchieri, e, soprattutto, nessun calice.
Le fonti canoniche parlano espressamente del pane e del vino, eppure Leonardo sembra ignorare la tradizione dipingendo “pane” in abbondanza ed un piatto vuoto, ma nessun tipo di contenitore per il “vino” di fronte a Gesù.
Narra Marco (XIV, 23) che il Signore
… prese il calice e rese grazie,
lo diede loro e ne bevvero tutti.
E disse: – Questo è il mio sangue …

Eppure il simbolico “sangue” sembra dimenticato dall’artista, a meno che tale assenza non sia stata voluta in modo specifico.
In tal caso, Leonardo forse volle celebrare in Maria Maddalena l’archetipo della “Donna”, quella che pagani prima e cristiani poi, con sublime sincretismo, individuarono come Madre Divina, colei che Goethe chiamò Eterno Femminino, cioè l’incarnazione eterna della grande Dea Madre paleolitica e neolitica, che, come sacro Utero rappresenta un calice vivente, che può accogliere, nutrire e proteggere dentro di sé la Vita. Se così fosse, Leonardo avrebbe dipinto il Sacro Graal nella figura di Maddalena: non un calice materiale, ma una sua metafora vivente come contenitore dell’archetipo della Vita stessa.

ALTRI SIMBOLI E MISTERI

La mistica scena rappresenta l’ultimo incontro di Gesù con i suoi discepoli. Il Maestro ha appena dichiarato che qualcuno lo sta per tradire (Giovanni, XIII, 21) ed è evidente che tale affermazione ha provocato una certa agitazione fra i presenti.
Cerchiamo di analizzare la scena, così come l’ha immaginata Leonardo.
Al centro si staglia la figura di Gesù, triste ma ieratica. Egli non sembra troppo turbato per ciò che sta avvenendo intorno a lui, e non rinuncia a dare in silenzio un ultimo insegnamento simbolico ai discepoli.
Con la mano destra fa l’atto di afferrare qualcosa, mentre offre il palmo della sinistra come per accettare. Sono gesti simbolici e significativi, indicatori della duplice natura della sua essenza: la mano destra agisce, la sinistra accoglie. Il lato destro è attivo e rappresenta il “principio maschile”; quello sinistro è passivo ed è l’emblema del “principio femminile”.
Questi gesti sono un invito simbolico alle nozze alchemiche e mostrano la realizzazione dell’Uomo completo, in cui i princìpi maschile e femminile si sono finalmente riunificati dopo la primordiale separazione dell’Essere Androgino.
Il Gesù di Leonardo, così facendo, non nega la sua natura umana (mortale), anzi la ribadisce al pari di quella divina (eterna), in un simbolo di carattere ermetico, gnostico ed esoterico di grande rilevanza mistica.
La sua posizione centrale, che separa i due gruppi di sei apostoli, rappresenta inoltre il conseguimento di un equilibrio dinamico delle forze che in natura normalmente si oppongono.
In questo modo tale figura si presenta come simbolo dell’Equinozio, ineffabile confine astronomico che regola perfettamente i rapporti tra buio e luce, tra notte e dì, tra caos e ordine. Anche dal punto di vista astrologico i simboli sono straordinari: il moto apparente del Sole-Padre aveva da poco mostrato la meraviglia dell’Equinozio di primavera, che già il Plenilunio stabiliva il momento della sacralità della Pasqua in riferimento alla Luna-Madre.
Si arricchiscono così di ulteriori significati il mistico sacrificio dell’Agnello e la Resurrezione pasquale.

Giovanni Pelosini

BIBLIOGRAFIA
• Baigent, Leigh e Lincoln, Il Santo Graal, Mondadori, 1982
Vangeli
Apocrifi del Nuovo Testamento, TEA, 1989
Il Vangelo di Giuda, National Geographic, 2006

(pubblicato in «Il Segno di Branko», marzo 2008)

Continua in

Il Codice dello Zodiaco Da Vinci

L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci



1 Commento a "I misteri del Cenacolo di Leonardo"

  1. Ravecca Massimo

    Le mani di Gesù dipinte da Leonardo nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’altro indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo? Caratteristica che si somma ad una intelligenza simile e a un volto somigliante nella maturità? Cfr. ebook (Amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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