Il senso tarologico dei simboli

Nel sistema tarologico i simboli sono la porta che permette il passaggio da una visione ordinaria della realtà alla dimensione spirituale che la contiene e la genera.
I Tarocchi si presentano a noi in un’apparente casualità, si nascondono e si rivelano alla mente, e parlano all’inconscio con il linguaggio del sogno e del mito. I loro simboli superano così il fiume della mente come un ponte che unisce la Materia e l’Anima; infatti, Symbàllein in origine significava “mettere insieme”, “unire”.
I simboli tarologici non possono essere definiti e fanno a meno del linguaggio strutturato: in questo modo superano i limiti spazio-temporali e richiamano significati universali che possono andare oltre la loro stessa essenza.
Le figure presenti nei Tarocchi non sono segni vuoti di senso perché sono ricche di contenuto emotivo; la sola ragione non le può comprendere né spiegare, come non può indagare senza arte ed Amore nel mondo non ordinario delle pure idee, delle energie, dello Spirito, di tutto ciò che è sacro.
Questi simboli onirici e mitologici hanno sviluppato un’esistenza autonoma sia come significanti sia come significati, racchiudendo in loro tutta l’energia degli esseri che li hanno per primi sognati ed eletti fra gli archetipi, tutta l’energia del pensiero cosmico ed umano di millenni e di ere: per questo motivo si può affermare che essi sono eternamente viventi.
I simboli vivono nelle profondità di ogni essere umano, oltre i limiti culturali, oltre le strutture mentali, oltre le abitudini. Indicano le origini e il senso dell’esistenza, rivelano senza spiegare, aprono le porte della coscienza, superano le categorie convenzionali e arbitrarie che limitano la conoscenza delle forme dell’Unus Mundus e della realtà non ordinaria.

Giovanni Pelosini

Il punto di vista simbologico



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