Il Sentiero spiralico dei Tarocchi / The Spiral Path of Tarot

I miei più vecchi ricordi delle immagini delle carte da gioco si fondono nella memoria onirica con i simboli che si manifestano alla psiche profonda come epifanie eterne degli archetipi, degli Dei e degli eroi delle mitologie.
Nei miei giochi di bambino ogni carta era dotata di personalità: il Re di Picche era spesso in conflitto con il Fante di Quadri e talvolta trovava motivi per allearsi con la Regina di Cuori… Epiche dinastie si incontravano e si scontravano in fantastiche storie nei miei primi esperimenti narrativi. La scoperta dell’esistenza di mazzi di carte diversi da quello “Toscano” fu emozionante e aprì nuovi scenari alla fantasia con i nuovi straordinari personaggi delle corti di Denari, Bastoni, Coppe e Spade. I Cavalieri divennero gli araldi che mi presentarono quelli che poi avrei scoperto essere gli Arcani Minori.
Ero quasi adolescente quando acquistai affascinato il mio primo mazzo di veri e propri Tarocchi: un Imperatore e un’Imperatrice iniziarono così a dominare tutti i sovrani, i dignitari e i popoli delle carte. C’erano un Matto-Jolly come giullare e tanti interessanti personaggi per animare la corte imperiale: creature angeliche e demoniache, incarnazioni di vizi e di virtù, astri del giorno e della notte, maghi e condannati, vecchi saggi e giovani incauti, animali e piante, paesaggi e manufatti inconsueti.
La curiosità e il fascino di quell’ancestrale linguaggio pre-verbale mi spinsero poi a cercare la chiave per interpretare i simboli dei Trionfi, mentre continuavo a percorrere sentieri personali di ricerca interiore e spirituale, alla scoperta della legge di sincronicità e del mistero dell’esistenza.
Da “almeno una vita” so che per me conoscere, comprendere, essere sono intimamente correlati ai simboli. Il primo archetipo che concretamente mi “parlò” e mi chiese di intraprendere un’entusiasmante ricerca iniziatica fu la “Spirale“; da questo simbolo fui guidato su Sentieri Aurei alla scoperta di sconcertanti analogie fra microcosmo e macrocosmo, alla comprensione del senso delle quotidiane coincidenze significative, alla conoscenza dei segreti alchemici della natura e dell’essenza umana, alla decifrazione delle immagini simboliche e della sacralità delle geometrie in Divine Proporzioni, alla ricerca del Mistero.

Scrivere di questi affascinanti argomenti e dei miei molteplici interessi fu prima un sogno e poi un bisogno. Ancora la Spirale mi guidò a scrivere i primi libri e a creare, nel 1997, I Tarocchi Aurei, una serie originale di Arcani che parlano il linguaggio del mito, dei sogni e dell’inconscio.
Nel frattempo avevo conosciuto personalmente molti Maestri del mondo mistico e spirituale che mi stimolarono a proseguire spiralicamente sul Sentiero intrapreso.
L’incontro con Morena Poltronieri e Ernesto Fazioli avvenne soltanto nel 2005, ma fu immediato ri-conoscere in loro fraterni compagni di viaggio sul Sentiero, così come fu naturale collaborare alla crescita del Museo dei Tarocchi: una straordinaria opportunità di espressione per tutti gli appassionati sparsi nel mondo, una riscoperta di valori in un mistico contesto che si ispira con gentilezza e amore agli Arcani, che qui riprendono vita recuperando con autorevolezza e spessore culturale tutta la dignità meritata in secoli di storia.
Per me il Museo dei Tarocchi è un indispensabile ponte filosofico tra l’arte iniziatica e esoterica del mondo medievale-rinascimentale e la cultura artistica contemporanea che ancora riconosce la continuità iconografica e simbolica della tradizione tarologica.

Oggi gli Arcani sono parte di me, della mia vita quotidiana; sono autorevoli, saggi e ironici compagni e guide, e soprattutto sono i testimoni dell’esistenza di una Realtà che comprende e trascende tutto ciò che ordinariamente è considerato reale.

Giovanni Pelosini

Tratto da Alla Corte dei Trionfi – In the Court of Trumps, Volume I, Hermatena Edizioni & Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 2009

ENGLISH VERSION

I remember my earliest images of playing cards blending in memory with symbolic dreams that occured deep in the psyche as epiphanies of eternal archetypes, those of the gods and heroes of mythologies. In my childhood games every card was given a personality: the King of Spades was often in conflict with the Jack of Diamonds and sometimes found reasons to be an ally to the Queen of Hearts… Epic dynasties converged in fantastic stories in my first narratives. The discovery of the existence of decks of cards other than “Toscano” was exciting and opened up new scenarios to my immagination with extraordinary characters of court cards from the Coins, Wands, Swords and Cups. The Knights became the harbingers to what I then discovered to be the Minor Arcana.

I was nearly a teenager when I acquired my first deck of Tarot: The Emperor and The Empress came to dominate all the sovereigns, the dignitaries and characters to enliven the imperial court: angelic and demonic creatures, incarnations of vices and virtues, the stars of the day or night, magicians and old wise souls and young reckless men, animals, plants, landscapes and unusual artifacts. The curiosity and fascination with that ancestral pre-verbal language then drove me to seek the key to interpreting the symbols of the trumps, while I continued to walk the path of personal and spiritual inner searching, the discovery of the law of synchronicity and the mystery of existence.

From “at least one life” I know that for me to realize, understand and to be, is closely related to the symbolic world. The first archetype that I actually “spoke” with was the “Spiral“, which invited me on an exciting initiation of discovery. From this symbol I was guided through Golden Path while it was sometimes disconcerting to discover similarities between microcosm and macrocosm, the understanding of the meaning of daily connections and significant knowledge of the alchemical secrets of human nature and substance, deciphering the symbolic image and the sanctity of geometry in Divine Proportions, in search of the mystery. Writing of these fascinating subjects and of many other interests was first a dream and than a need. Even the Spiral led me to write my first book and create, in 1997, Aurea Tarot (I Tarocchi Aurei), a series of original Arcana who speak the language of myth, dreams and of the inconscious. In the meantime I had personally known many masters of spiritual and mystical worlds that encouraged me to continue on the spyral like path I had chosen.

The meeting with Morena Pltronieri and Ernesto Fazioli occurred only in 2005 but it was an immediate spiritual connection to discover that kindred spirits traveling on a shared path, and it came natural to collaborate with them on the expantion of the Museum of Tarot: an extraordinary opportunity of expression for all anthusiasts from around the world, and embrace a rediscovery of the mystical connection that is ispired by the passion for the pursuit of the Arcana, which takes a lifetime to understand its cultural and historic relevance and importance throughout the centuries. In my opinion the Museum of Tarot is a vital bridge between the philosophical and esoteric initiation of Medieval and Renaissance worlds of art and the contemporary culture that still recognizes the continuity of the iconographic and symbolic tarot tradition.

Today, the Arcana are a part of me, in my daily life, and act as a wise teacher, guide, and comrade of the ironic, but above all else, they are the witnesses of the existence of a reality that includes and trascends all that is ordinarily considered real.

Giovanni Pelosini

From In the Court of Trumps, Volume I, Hermatena Editioni & Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 2009



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