Teoria tarologica sul caso

In questo universo, in realtà, ogni cosa, ogni essere, ogni avvenimento ha un senso e un significato: il cosmo è ordinato e armonico secondo le leggi della natura.
Di norma i nostri sensi e la mente sono abituati alla limitata porzione spazio-temporale che chiamiamo “realtà”, e quindi non sempre siamo in grado di comprendere il senso, la causa o lo scopo di una esperienza che la vita ci propone.
Per questo abbiamo introdotto il concetto di “caso”, per cercare di spiegare, in base a presunte certezze e a quel poco che conosciamo del mondo e della vita, avvenimenti che sembrano eventi fortuiti.
Eppure l’esperienza dimostra che neanche un solo simbolo dei Tarocchi si presenta a noi senza motivo o, come si usa dire, “a caso”: l’estrazione di una carta è in corrispondenza sincronicistica con un particolare stato della psiche e rappresenta un preciso messaggio per l’inconscio, così come un sogno, una premonizione, o un’altra qualunque coincidenza che abbia una valenza emotiva, e che perciò possa essere intesa come significativa.
Il simbolo è un mezzo che possiamo usare per ampliare l’orizzonte della nostra realtà, per espandere la coscienza oltre i limiti che noi stessi ci siamo posti di fronte al “mistero”.
Solo osservando il mondo e noi stessi in una prospettiva più ampia possiamo capire che ogni cosa ha un significato, e dare quindi un senso anche a ciò che superficialmente può sembrare un semplice evento fortuito piuttosto che una “coincidenza significativa”.
Questa però non è un’operazione facile, in quanto, anche quando siamo testimoni di eventi che assumono un senso e uno spessore particolari solo in una prospettiva più ampia, l’occhio impigrito dall’abitudine non li vede, perché non li vuole vedere, e la mente logica li deforma o non li registra, perché non li comprende né li spiega razionalmente, e l’ego non li accetta, perché la loro esistenza potrebbe mettere in crisi la sua.
La mente umana è curiosa e razionale, e si pone sempre tante domande, ma non sempre accetta le risposte, specialmente quando ciò implica una precisa assunzione di responsabilità.
I simboli dei Tarocchi, invece, parlano un linguaggio non verbale che non ha necessità di mediazioni per essere compreso dall’inconscio, e anche questo fatto non è un “caso”, ma risponde perfettamente all’uso che l’uomo deve fare delle sue diverse e complesse facoltà psichiche.

Giovanni Pelosini



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