Il senso del Sentiero

Nella ricerca di ogni essere umano, chiamo “sentiero” il percorso individuale di crescita e di evoluzione nello spazio e nel tempo a disposizione di ciascuno.
La parola mi sembra adatta perché evoca una strada da percorrere soltanto con i propri mezzi, magari a piedi: chiamiamo sentieri le disagevoli strade di montagna che portano ai piedi delle vette ed i meravigliosi viottoli in mezzo alla natura dei parchi.
Se la vita quotidiana, sulle autostrade o chiusi in un’auto nel traffico cittadino, è particolarmente alienante, camminando lungo un sentiero spesso si può riacquistare la propria dimensione umana.

Simboli del Sentiero

In senso simbolico, seguire un sentiero significa spesso fare un percorso evolutivo, personale ed unico: un percorso spirituale che solo parzialmente può essere già tracciato da altri o indicato da leggi, credenze e religioni.

Chi percorre il proprio sentiero interiore sa bene che, prima o poi, si troverà senza indicazioni in un “territorio” che nessuno può mai aver esplorato prima. A quel punto nessuna mappa potrà aiutare il viaggiatore dell’inconscio, che potrà affidarsi soltanto al proprio cuore.

La bussola del cuore

Il cuore sembra proprio l’unica bussola utilizzabile per chi intraprende questa difficile strada di ricerca, in quanto la ragione e la logica sono spesso inutili fardelli che possono appesantire la marcia.
Sui sentieri interiori la direzione da prendere non è così importante come la qualità del percorso stesso. La destinazione è secondaria rispetto alla qualità dello spazio-tempo che ci separa da essa. Il normale giudizio informativo non è utile come la soggettiva sensazione formativa.

Il Sentiero del Guerriero

Lo stregone Yaqui Don Juan Matus invitava Carlos Castaneda a seguire sempre strade che avessero un cuore, intendendo così che un sentiero non andava scelto perché portava in una certa direzione, ma piuttosto perché esso stesso era nutriente per l’Anima.
Ecco che spesso si può trovare ciò che si cerca già mentre si è sulla strada che conduce a quella “vetta” che, più o meno consciamente, si è stabilito essere un obiettivo: l’importante è sapersi guardare intorno, essere disponibili a percorrere un cammino lento e consapevole, attento e riflessivo, essere elastici ed aperti ad ogni eventualità, mentre si procede.
Questo “lasciarsi andare” sul sentiero significa anche “non preoccuparsi” degli inevitabili ostacoli incontrati procedendo verso l’ipotetica meta: significa “essere” esattamente al punto giusto nel momento giusto, significa vivere quell’attimo e dimenticarsi tutto il resto, significa, in fondo, essere già arrivati.

Il fine del Sentiero

Qual è allora il senso del sentiero che percorriamo, se ci è naturalmente oscura la destinazione? Non potendo avere piena coscienza dell’esito finale dei nostri sforzi, possiamo però trarre grande beneficio dall’azione consapevole del percorrere il sentiero stesso che abbiamo scelto.
In questo modo ogni sentiero individuale può confluire in una cosmica ragnatela di strade che tutto e tutti avvolge in perfetti meccanismi sincronici. In questa ideale ragnatela di percorsi che si intrecciano spiralicamente, mi piace chiamare con il neologismo “Aurei Sentieri“, che ho appositamente coniato, quelli capaci di unire le persone consapevoli di percorrerli. Così il sentiero della persona veramente consapevole degli atti che compie diviene ipso facto un Sentiero Aureo.

Alla stessa capacità personale di essere consapevoli ed in sintonia con un universo psichico e spirituale, Jung diede il nome di “processo di individuazione“, un percorso teso a relazionare armonicamente ogni essere umano con se stesso e con il tutto.
In questo modo uno dei più grandi ricercatori delle profondità della psiche del secolo scorso cercava di codificare le regole da seguire sul sentiero evolutivo personale di ogni essere, alla ricerca della massima armonia con le leggi cosmiche della Materia e dell’Anima.

Giovanni Pelosini

  • Vedi anche la metafora del Sentiero nell’interpretazione degli Arcani Maggiori: Tarocchi sul Sentiero


3 Commenti a "Il senso del Sentiero"

  1. marzio

    La citazione a Castaneda è interessante, a tal proposito mi piacerebbe segnalare il sito di Howard Lee, un maestro incredibile al quale Carlos Castaneda dedicò il libro “Il Fuoco dal Profondo”.
    Ciao a tutti!

  2. manuela

    Caro Maestro,
    il tuo messaggio sui sentieri mi è stato di grande aiuto. Mi piacerebbe poter partecipare al tuo seminario sui tarocchi. Ne farai uno a Roma?
    Ti aspetto.
    Manu

  3. Giovanni Pelosini

    Gentile Manu,
    se conosci qualche associazione che può organizzare eventi a Roma, io sono disponibile a tenere il seminario.
    Il prossimo workshop intensivo lo terrò presso Ancona il 17-18 aprile 2010. Ne darò notizia presto su questo sito. Nel frattempo, per informazioni, puoi chiamare il 339/6090320 o il 338/5665552.
    Felice di esserti stato di aiuto, ti ringrazio,
    Giovanni Pelosini

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