Quando il Carro incontra la Giustizia

Si immagini di avere a disposizione due artisti (“non artisti”) ferrovieri come I Santini Del Prete, famosi performers e da tanti anni flessibili e geniali interpreti di archetipi, un autore che ama uscire dai consueti binari dell’espressione come Giovanni Pelosini, ed il pubblico della VII edizione del Festival dei Tarocchi. Uno dei risultati possibili è l’azione di incontro-scontro fra il Carro e la Giustizia: i due Arcani Maggiori sono contigui nel mazzo, ma antitetici in alcuni dei loro significati simbolici; fracassone e rumoroso il primo, quanto ordinato e rigoroso il secondo. La trasformazione alchemica dal VII al IX Tarocco avviene tramite l’intervento dell’VIII Arcano: il Trionfo del Carro è attivo e rumoroso, si muove come un treno sferragliante e sbuffante, laborioso e tintinnante. Quando incontra la Giustizia, così severa e raziocinante, così selettiva e sanzionante, è un vero scontro di forze archetipiche universali. L’esito dell’incontro non potrà che essere il silenzio dell’Eremita.

  1. Si osservi la sequenza delle immagini: I Santini Del Prete, come maschere della Commedia dell’Arte nella loro eterna divisa da ferrovieri fuori ordinanza, irrompono nel silenzioso borgo medievale su improbabili cavalli di legno, trainando rumorosamente un carretto, suonando fischietti e tamburelli.
  2. L’arrivo della Giustizia, incarnata in un vendicatore rigido e severo, tutto vestito di nero, a parte le piccole bianche ali angeliche, con elmo militare e spada sguainata, coglie di sorpresa i due cavalli-cavalieri del Carro, che reagiscono come bambini colti sul fatto e rimproverati dopo aver compiuto qualche marachella. I Santini Del Prete sembrano proprio rammaricati. La pace del borgo è stata turbata dal rumoroso incedere del Carro, ed ecco arrivare la Giustizia come un arcaico vigile urbano, a ripristinare ordine e silenzio, a sanzionare il reato, a punire i fracassoni.
  3. I Santini Del Prete si allontanano mesti mesti, a capo chino. Soltanto adesso si sono resi conto di aver combinato uno dei loro guai. La Giustizia neanche si volta a dare uno sguardo bonario e, in fondo, accondiscendente; rimane rigida sull’attenti, dopo aver ordinato senza dire una parola, con la sua semplice presenza, l’arresto dei colpevoli e l’avvento del silenzioso Eremita, il successivo Arcano Maggiore nella sequenza canonica.

VII Festival dei Tarocchi, La Scola, Bologna, 24 giugno 2007



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