La Sfinge e i simboli del quaternario

L’antichissima origine della simbologia della Sfinge rappresenta ancora un grande mistero.
Per i greci era un essere mitologico dal corpo di leone alato e la testa di donna: una creatura terribile che poneva enigmi insolubili agli uomini privi di aiuto divino. Ne fecero le spese gli incauti che osarono sfidarla finché Edipo ne svelò l’enigma mortale.

L’Enigma di Edipo

Quale creatura cammina con quattro gambe al mattino,
con due a mezzogiorno e con tre alla sera?

A questa domanda che la sanguinaria Sfinge poneva, Edipo rispose che era l’uomo, che da bambino cammina aiutandosi anche con le mani, nell’età matura si muove come un bipede, ed al tramonto della sua vita si appoggia sovente ad un bastone come terza gamba.
La Sfinge del mito greco sembra così ricollegarsi alla triplicità delle età dell’uomo, che ripercorre le fasi lunari come simboliche immagini dello scorrere ciclico del tempo nella maturazione degli esseri soggetti a mutamento.

I quattro mistici animali

In Egitto è famosa la gigantesca statua presso le piramidi di Giza, che si discosta in parte dalla tradizionale figura ellenica e che, secondo alcune teorie, avrebbe significati esoterici assai rilevanti.
Questa, al contrario dell’immagine tradizionale dei miti greci, riassumerebbe in sé quattro simbologie fondamentali. Malgrado a Giza ciò non sia evidente, l’esoterismo di tradizione alessandrina attribuisce a questa fantastica creatura una natura quadruplice: il corpo di LEONE, la testa di UOMO, le ali di AQUILA ed i fianchi di TORO.
In questo modo risultano piuttosto evidenti i simboli dei quattro Evangelisti così come riportati dalla tradizione cristiana e dalla biblica visione del profeta Ezechiele. Anche l’Apocalisse di Giovanni (IV, 7) ne fa esplicito richiamo:
Il primo vivente era simile a un leone,
il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello,
il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo,
il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola
“.
Ancora oggi si associa il simbolo del Leone a San Marco, quello dell’Uomo (talvolta un angelo alato) a San Matteo, quello dell’Aquila a San Giovanni e quello del Toro a San Luca.
Altre associazioni simboliche sono numerose e complesse perché questi quattro esseri riuniti nella Sfinge sono emblemi degli archetipi della quaterna che si esprime anche nei punti cardinali (quadripartizione delo spazio), nelle stagioni (quadripartizione del Tempo ciclico), nei semi delle carte da gioco e degli Arcani Minori dei Tarocchi (quadripartizione dello Spazio-Tempo: Fuoco-Bastoni-Fiori, Acqua-Coppe-Cuori, Aria-Spade-Picche, Terra-Denari-Quadri). Nella carta del Mondo, XXI Arcano Maggiore, sono spesso raffigurati tutti e quattro i simboli della Sfinge e dell’Apocalisse.

I quattro Elementi e le Età del Mondo

Anche i quattro Elementi della filosofia presocratica sono presenti in questa allegoria: il Leone rappresenta il Fuoco, l’Uomo l’Acqua, l’Aquila l’Aria e il Toro la Terra. In questo modo ci si può ricollegare anche ai segni zodiacali, in particolare ai segni fissi appartenenti ai quattro Elementi: il segno del Leone, la piena estate, ha come emblema l’animale omonimo; il segno dello Scorpione, nel mezzo dell’autunno, è rappresentato dall’Uomo oppure dall’Aquila, che alcuni invece vedono meglio associata al segno invernale dell’Acquario; infine il segno del Toro, primaverile, è rappresentato dallo stesso animale.
Il complesso simbolismo richiama anche le quattro Età del Mondo, come allegoria delle fasi del ciclo universale e della stessa evoluzione dell’umanità: i miti ci raccontano delle antiche Età dell’Oro, dell’Argento, del Bronzo e del Ferro come di una ciclica successione di evoluzione (o di involuzione) delle condizioni cosmiche. Il medesimo simbolismo è presente nel sogno profetico di Nabucodonosor raccontato dalla Bibbia (Daniele, II, 31-33) che sembra essere una descrizione allegorica della statua della Sfinge:
… ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore,
si ergeva davanti a te con terribile aspetto.
Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento,
il ventre e le cosce di bronzo,
le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta
“.

Soli e Yuga

Quattro Ere della durata di centinaia di migliaia di anni sono rammentate anche dalla mitologia azteca, che le chiama “Soli”, e dalla tradizione indiana, che ci ammonisce sul comportamento da tenersi nelle quattro Età: Krita Yuga (la più virtuosa, della durata di 1.728.000 anni umani), Treta Yuga (1.296.000 anni), Dvpara Yuga (864.000 anni), e Kali Yuga (l’attuale Era del Ferro, la meno felice, della durata di 432.000 anni).
La Sfinge è dunque un simbolo complesso che racchiude informazioni criptiche ad alcune delle quali si è appena accennato: messaggi in codice sull’evoluzione del cosmo, della vita, dell’esistenza umana; e sul Grande Mistero, per chi ha volontà di comprendere l’enigma con mente attenta e cuore puro, anche in questa difficile epoca del ciclo cosmico che siamo chiamati a vivere.

Giovanni Pelosini



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