I Tarocchi del segno dell’Ariete

I TAROCCHI DELL’ARIETE

I Tarocchi, come tutti i simboli, sono plurivoci e ricchi di significati diversi. Consapevole del fatto che anche in simbologia “tutto è in tutto”, e che infinite associazioni e corrispondenze possono essere trovate fra diversi sistemi come quello astrologico e quello tarologico, intraprendo con questo articolo sui Tarocchi dell’Ariete un percorso iniziatico solo parzialmente strutturato secondo i codici già pubblicati nel testo I Tarocchi Aurei (1997), che poi si arricchisce in senso meno analitico e più libero da schemi con due o più Arcani per ogni segno zodiacale.

IL PRIMO ARCANO MAGGIORE: IL MAGO

Il primo Arcano Maggiore, che alcuni chiamano “Mago” e altri “Bagatto“, ben si addice simbolicamente all’Ariete, dinamico e attivo primo segno del ciclo zodiacale che apre l’anno secondo l’antico Calendario Sacro, il quale iniziava tradizionalmente con l’Equinozio di primavera.
Il Mago è raffigurato come un giovane uomo che muove con sicurezza i diversi oggetti sul tavolo che ha di fronte: dadi, coppe, lame, monete, cornetti e fiamme libere e guizzanti. Sembra un abile prestigiatore capace di cambiare le forme della materia, su cui ha potere: gioca con queste, ma anche crea, come un bravo artigiano, utensili dal grezzo metallo.
La dinamicità del Tarocco e del segno che rappresenta trova la sua motivazione essenzialmente nella volontà, nel desiderio naturale e spontaneo di esprimere se stesso e tutte le proprie potenzialità nel mondo.

LA BACCHETTA DEL MAGO

La bacchetta che regge con la mano esprime la forza e il coraggio di operare, la magia straordinaria della Natura che ripete ogni anno il miracolo primaverile della crescita dei virgulti, del rinnovamento vegetale e animale, del primordiale e sempre potente impulso alla riproduzione e alla crescita.
La bacchetta magica è, in effetti, un giovane rametto, un bastoncello rapidamente indurito che raccoglie tutta la potenza del Fuoco primaverile. Come evidente simbolo fallico esprime la forza penetrante di Marte, signore dell’Ariete, ma la bacchetta è anche un potenziale generatore di Fuoco, un grande fiammifero o una piccola fiaccola ardente da cui nascono scintille di immediato vigore.
Per coloro che conoscono la tradizione magica dei Druidi, sarà facile pensare che la bacchetta sia fatta di un rametto di ontano, albero totem dell’Ariete. Il legno di ontano è duraturo e tenace, resiste benissimo all’umidità e, per questo motivo, era usato per fabbricare fortificazioni, ponti e imbarcazioni. Si narra che la vibrazione energetica di questo legno sacro possa rinnovare nei nativi di questo combattivo primo segno zodiacale il coraggio e la determinazione, nello stesso tempo ispirando loro affetto e lealtà.

L’AZIONE DIRETTA

L’intelligenza istintiva e l’intraprendenza del personaggio sono archetipi del primo segno zodiacale, che, nella letteratura astrologica, è spesso rappresentato diretto nelle esternazioni, molto impulsivo e poco mediato. Nei gesti del Bagatto, infatti, non si legge alcun calcolo, né secondo fine, ma solo un’azione spontanea e calda, immediata e perciò efficace e coinvolgente come l’improvviso fiorire della natura sotto i raggi del Sole equinoziale, semplice e meraviglioso come lo sbocciare delle margherite sui prati.

IL CAPPELLO DEL MAGO

Il largo cappello del Mago riproduce il simbolo dell’infinito perché l’Uno racchiude il Tutto e lo contiene in nuce, come l’uroburo della tradizione ermetica alessandrina, il serpente che si morde la coda chiudendo un cerchio mistico intorno a se stesso e all’intera creazione.
Così nel primo Tarocco tutti gli Arcani, in qualche modo, esistono in potenza, tutte le possibilità sono contemplate, tutti i talenti possono svilupparsi, tutte le direzioni possono essere seguite, tutte le imprese possono essere affrontate. Qui è il seme di tutti i Tarocchi, la possibilità di far nascere nuova vita, il potere di creare.

MARTE E LA TORRE

Il Marte focoso e irruente che ha domicilio in Ariete rivive anche nel XVI Tarocco, la Torre scoperchiata dal fulmine improvviso.
Anche qui riconosciamo simboli fallici e manifeste rappresentazioni dell’energia vitale che emerge prepotentemente dal basso e dall’interno della costruzione così come dall’alto in forma di folgore.
Una energia che può scatenare forze incredibili e improvvise, come quelle distruttive che sembrano abbattere la Torre nel turbinio di pietre cadenti e nel precipitare al suolo dei suoi occupanti; di fatto una nemesi simile a quella della Torre di Babele, simbolo dell’orgoglio velleitario umano abbattuto dalla collera divina. Ma in questa carta vediamo anche una rappresentazione più teatrale, seppur drammatica, che assume valenze plutoniane: piume colorate e grandi fuochi d’artificio, effetti speciali di grande impatto emotivo che si risolvono in coloratissima pioggia di coriandoli, mentre attori giocolieri camminano sulle mani in una danza finalizzata allo spettacolo; persone-maschere che Plutone muove di fronte al pubblico nel teatro della vita.

L’ASSO DI BASTONI: LA FORZA DELLA VITA

La carica vitale arietina che abbiamo visto emergere simbolicamente nel primo e nel sedicesimo Arcano Maggiore si manifesta ancora nell’Asso di Bastoni, simbolo di inizio, fertilità e forza creatrice.
Ancor più della bacchetta del Mago, l’unico bastone di questo Arcano Minore assume in sé tutta la potenzialità creativa e della sessualità di un verde ramo ancora vivente nella sua fase vegetativa, eppure sprizzante scintille come un ciocco ben stagionato nel camino.
L’energia della carta si manifesta nella posizione eretta che ancora una volta simboleggia l’organo maschile e la sua potenza penetrante e fecondatrice, apportatrice di vita.
La forza si esprime anche nella forma del tronco che tende ad espandersi verso l’alto, mentre il controllo attivo dell’essere umano su queste energie naturali è evidente nella mano destra che lo stringe, con autorità e senza esitazione, nella parte inferiore.
Nell’Asso di Bastoni ancora ritroviamo il senso del numero uno e quindi il simbolo di ogni inizio. Qui comincia la serie dei Bastoni, così come il Bagatto dava inizio ai ventidue Arcani Maggiori: istinto, impulsività, potenzialità, energia vitale sono tutti attributi delle carte contrassegnate dal numero uno e archetipi del segno dell’Ariete, che affianca loro l’apprezzabile senso di una primitiva, se non primordiale, semplicità, una naturale schiettezza, una trasparenza di sentimenti, una sincerità essenziale che fa perdonare e soprattutto comprendere l’irruenza, l’intemperanza focosa e l’aggressività di certi nativi, che così esprimono inconsapevolmente l’essenza stessa della vita ai suoi esordi e l’energia del pianeta Marte sotto il Sole primaverile.

Giovanni Pelosini

Vedi anche:



Lascia un commento

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Leggi tutto

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close