I Tarocchi del Sagittario

Significato astrologico dei Tarocchi: I Tarocchi del Sagittario

Non sembri strana l’associazione dell’Arcano VI al Sagittario: l’Innamorato, al di là delle ovvie corrispondenze romantiche, è pur sempre un Tarocco riconducibile all’Elemento Fuoco, che scalda, come l’amore, tanto il corpo tanto il cuore.

La freccia del Sagittario e quella di Cupido

Si noti che in tutto il mazzo dei Tarocchi c’è un’unica carta che contiene l’immagine di una freccia (emblema del Sagittario), e questa carta è appunto L’Amoureux. Il putto alato che domina la scena sta puntando la sua arma e la freccia sta per scoccare: il riferimento iconografico-mitologico è chiaramente a Cupido, i cui dardi avevano il grande potere di far innamorare perdutamente. Eros, l’Amore, sta per colpire il giovane a cui una ragazza sta ponendo significativamente una mano sul cuore.
Il mazzo marsigliese ci mostra anche un’altra donna, che sembra più anziana, che forse cerca di trattenere il giovane. Nel complesso l’immagine risulta di difficile e dubbia interpretazione simbolica, forse la più “soggettiva” di tutto il mazzo degli Arcani Maggiori, ma, al di là di questa analisi che ci potrebbe condurre a trattare simbologie diverse da quelle più strettamente zodiacali, rimane il fatto rilevante della presenza di un angioletto volante con arco e freccia, almeno in quella versione di Tarocchi tradizionali.
Anche il Sagittario è l’unico dei segni dello Zodiaco che mostra una freccia tra i suoi simboli.
Il centauro (metà uomo e metà cavallo) armato di arco e freccia si immaginava, e si immagina, stagliarsi nel cielo nella regione bassa dell’eclittica nelle notti di fine estate; già gli arabi vedevano nella costellazione astri dal nome inequivocabile: Al-qaus (l’arco), Al Nasl (la punta), Rukbat al rami (il ginocchio dell’arciere).
E’ anche evidente che la parola “Sagittario” prende origine da “sagitta“, voce dotta che sta per “saetta”, cioè fulmine, ma anche freccia, dardo.
Lo stesso glifo del Sagittario è una freccia inclinata e rivolta verso l’alto.
Per concludere, la sesta posizione numerica nel mazzo degli Arcani Maggiori pone questa carta nella colonna dei segni di Fuoco (fra il Mago-Ariete e la Forza-Leone) nello schema dei Tarocchi Aurei, che più volte ho rammentato in questa serie di articoli sui Tarocchi zodiacali, e che ho già sufficientemente spiegato nel libro omonimo (Novara, 1997) a cui si rimanda per approfondimenti.

L’Arcano di Giove

Come secondo Arcano di pertinenza del Sagittario, sempre in ottemperanza alla legge della plurivocità dei simboli tarologici, ho scelto il Papa, in quanto rappresentante di quei valori gioviani interessanti il nono segno zodiacale.
Il Giove-Pontifex è, infatti, ben incarnato nel V Arcano Maggiore, dove rappresenta la loquacità del linguaggio, il paternalismo bonario e financo l’afflato talvolta euforico teso in questo caso alla sublimazione filosofica, morale (talvolta moralistica) e/o religiosa.
Sempre nello schema dei Tarocchi Aurei è significativo il fatto che tale carta vada ad opporsi in un trittico rivelatore all’Arcano del Diavolo, interpretato da Saturno; e non è certamente un caso che il glifo astrologico di Giove, se rovesciato, si mostri pressoché identico a quello di Saturno.
Si badi che in questa raffigurazione simbolica (come in ogni altra interpretazione tarologicamente corretta) i comuni concetti di bene e male sono del tutto irrilevanti, in quanto i Tarocchi sono assolutamenti svincolati da ogni concezione morale giudicante ed operano a livelli assai superiori ed oggettivi.
In questa carta il Papa è raffigurato come un uomo anziano nell’atto di benedire e di dare insegnamenti a due chierici: appare qui l’archetipo dell’insegnamento superiore, associato alla nona Casa astrologica ed al nono segno zodiacale, per corrispondenza.

Il Cavaliere di Bastoni e il mito dei Centauri

L’irruento Cavaliere di Bastoni completa la terna di Arcani dedicati al Sagittario. La figura mostra un giovane a cavallo che impugna una mazza o un bastone.
Tale scena richiama ovviamente il centauro e, per assonanza, il cavallo. Sia l’essere mitologico che l’animale che corre libero e selvaggio nelle praterie hanno corrispondenze sagittariane.
Del mito abbiamo già parlato a proposito dell’Arcano VI che mostra una freccia, ma sarà opportuno ricordare la storia.
Si dice che il centauro Chirone nacque dall’amore di Filira e di Crono, mutato nell’occasione in focoso cavallo. Chirone divenne un essere saggio e sapientissimo che conosceva la magia terapeutica delle erbe, l’astrologia, la musica, le leggi ed i giusti modi di essere religiosi. Fondò una famosa scuola nella sua grotta in Ellade e molti eroi vi si recarono per apprendere le arti.
Ma altri Centauri vivevano nei boschi del monte Pelio, forti, rissosi e combattivi a causa della loro duplice natura, umana ed animale.
Questo Tarocco mostra il coraggio e la generosità del Cavaliere, pronto a lanciarsi al galoppo verso lontane mete e lontani ideali.
Egli, come il Sagittario, non ha paura di ciò che potrebbe trovare oltre i confini a lui noti, ed è pronto a partire per superarli. Il suo ideale bagaglio contiene tutta la sua visione filosofica del mondo, a tratti indulgente, a volte intransigente, ma anche un ardore quasi mistico che persegue un progetto: forse ci sarà un prezzo da pagare (e da far pagare), ma gli ideali possono essere raggiunti grazie all’espansione delle conoscenze e soprattutto ad una coscienza sempre più elasticamente onnicomprensiva.

Giovanni Pelosini

Immagini tratte dai mazzi:

  • Tarocchi Aurei (Pelosini-Granchi)

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