Simbologia della Perla

Scrive Santa Ildegarda di Bingen che certi fiumi trasportano acqua ricca di sali nel mare, ed il loro “grasso oleoso” sprofonda insieme al sale nella sabbia depurando così le acque superficiali. Tale “grasso”, legato al “sale”, forma perle purissime: “cristalli” di grande valore terapeutico. Per questo Ildegarda purificava l’acqua in superficie immergendovi una perla, la quale, precipitando, raccoglieva intorno a sé sul fondo tutte le impurità, i sedimenti ed i coloranti nocivi. Per lo stesso principio, ella consigliava di curare la febbre bevendo spesso tale acqua depurata, ed il mal di testa con perle riscaldate al sole e fasciate attorno alle tempie. Per gli stessi motivi altri pensavano che i rimedi fabbricati con polvere di perla potessero “fare chiarezza” e pertanto guarire gli occhi e la vista in genere.

Anche se nelle più diverse tradizioni la perla è prevalentemente una “pietra” lunare, che in India si diceva essere nata dalle lacrime indurite dell’astro notturno, essa sembra sommare in sé anche alcune qualità simboliche solari e diurne. Altri raccontavano invece di valve di ostriche aperte a sbadigliare in superficie, fecondate dalla rugiada notturna ed indotte così a procreare la perla: vera e propria rugiada fattasi pietra. La natura lunare della perla la rende poi una pietra cara al segno astrologico del Cancro, oltre che un rimedio tradizionale per “mali” lunari, quali l’epilessia, la malinconia o, addirittura, la pazzia. Sempre per il simbolismo lunare e per le riconosciute analogie astrologiche con lo stomaco, in cristalloterapia la polvere di perla, messa sotto la lingua, è ancora considerata adatta per guarire le ulcere gastriche.

Virtù guaritrici delle perle

Quasi tutte le antiche credenze però concordavano con la Santa di Bingen nell’attribuire alla perla le massime virtù guaritrici, particolarmente nei confronti dei veleni: dall’Arabia, alla Cina, al Kashmir i mercanti vendevano a caro prezzo le perle ai medici esperti ed ai più ricchi signori di quelle terre. Fin dall’antichità si conoscevano così le grandi virtù delle perle ed ovviamente le tecniche di pesca delle ostriche che producevano quelle preziose e straordinarie “pietre” nei loro stessi tessuti viventi. Le medesime sostanze che costituiscono la conchiglia di tutti i molluschi assumono spesso una consistenza perlacea che viene chiamata appunto madreperla: da questa certi bivalvi marini e anche dulciacquicoli sviluppano per proteggersi da piccoli corpi estranei, intorno a loro, delle belle concrezioni rotondeggianti o talvolta allungate curiosamente a somiglianza di un prosciutto. Da qui il nome attuale derivato dal latino pernula, cioè “piccolo prosciutto”. I nomi antichi in realtà erano più nobili, come il termine di origine greca margarita, che poteva significare ugualmente sia la perla sia il fiore composito (in latino Bellis), e che ancora era di uso comune nel Medio Evo.

Altri invece usavano la parola unio, specificando così come non fosse possibile trovarne due esemplari assolutamente uguali, ma, nello stesso tempo, anche la loro conseguente preziosità.

Il lampo che feconda l’ostrica

Una leggenda orientale riportata dal Pauly-Wissowa ci racconta delle virtù del lampo che colpisce le ostriche che si recano in superficie ed aprono le valve, facendone così nascere al loro interno le mistiche perle. Anche Claudio Eliano riporta tale tradizione (La natura degli animali, X, 13):

…racconti favolosi dicono che esse nascono quando i lampi riversano i loro bagliori sulle valve aperte.

In tal modo la perla assumerebbe in sé le energie degli elementi Fuoco e Acqua contemporaneamente: il lampo come potere fecondante e penetrante di natura maschile e celeste, e la conchiglia come accogliente ed avvolgente componente femminile di matrice ctonia, terrena ed acquatica. Anche Mircea Eliade ricorda questa tradizionale origine simbolica per spiegare la grande fortuna che la perla ha avuto in India, in Iran ed anche in Occidente, principalmente nelle mistiche simboliche religiose cristiana e gnostica.

La perla e la madreperla nella mistica cristiana

Nella mistica tradizionale cristiana, se la perla preziosa simboleggia l’anima umana ovvero lo stesso Gesù, la conchiglia, in quanto “madre-perla” è un emblema della Madonna, mentre la luce celeste riversatasi come Fuoco dentro l’acquea ostrica è una allegoria dello Spirito Santo. In questa ottica narra Il Fisiologo (versio BIs, XXXVII):

(…) Questa pietra che si chiama conchiglia è figura di Santa Maria. (…) Infatti, come quella pietra sale dal fondo del mare, così Santa Maria salì dalla casa del padre suo al tempio di Dio e lì ricevette la rugiada celeste, cioè le parole a lei dette dall’arcangelo Gabriele (…)”.

Ed altri accostamenti simbolici riportano gli stessi Vangeli nella famosa parabola delle “perle ai porci”, intese come emblematiche cose preziose offerte agli ignoranti incapaci di apprezzarle, ma capaci soltanto di calpestarle e di aggredire chi incautamente le dona loro.

La stessa purezza verginale, oltre che lunare, è richiamata dal colore bianco-argenteo, madreperlaceo, di “pietra” purissima e purificante che pure nasce dalla melma, come il mistico fiore di loto. Nello stesso modo, la forma rotondeggiante evoca la perfezione nella geometria sacra ed è emblema dell’Eterno Femminino.

Da questi argomenti forse nasce l’esigenza di utilizzare le perle quali simboli di nobiltà in araldica: sovrastano le cuspidi d’oro delle corone, proteggendo dalle punte acuminate, ma possono anche sostituirle integralmente poggiando direttamente sul cerchio, potendo del tutto fare a meno di acuti simboli maschili.

La sacralità del potere e la stessa potenza della nobiltà sembrano quindi poggiare sulla discendenza matrilineare, al di là delle apparenze dinastiche, esaltando così simbolicamente il primario ruolo femminile nella procreazione di uomini davvero “nobili” per sacra virtù materna.

E sarà forse per togliere luce a questa evidente tradizione simbolica che le perle hanno assunto anche valenze meno virtuose, essendo talvolta ricordate anche come emblemi di erotismo e di lussuria, nonché della ricchezza e del lusso sfrenato di sovrani e cortigiane decadenti.

Non posso non concludere sottolineando la primitiva sacralità degli eccellenti simboli femminili, che esaltavano la mistica fonte della vita, il “vaso” che accoglie e nutre la vita stessa, autentico e primigenio Graal ante litteram. Per questo voglio citare ancora Mircea Eliade (Immagini e simboli, IV), in particolare quando afferma che:

Le ostriche, le conchiglie, la lumaca, la perla sono solidali sia con le cosmologie acquatiche che con il simbolismo femminile. In effetti partecipano tutte alle forze sacre concentrate nelle Acque, nella Luna, nella Donna e sono inoltre, per ragioni diverse, rappresentazioni emblematiche di queste forze: somiglianza tra la conchiglia e gli organi genitali della donna, rapporti che uniscono le ostriche, le acque e la luna, infine simbolismo ginecologico e embriologico della perla, la quale si forma nell’ostrica. La credenza nelle virtù magiche delle ostriche e delle conchiglie si ritrova nel mondo intero, dalla preistoria ai giorni nostri.

Giovanni Pelosini

Nell’immagine: Jan Vermeer, Ragazza con l’orecchino di perla.




1 Commento a "Simbologia della Perla"

  1. Dani (Dioydea)

    ____________”(…) perla di bellezza, il femminile
    continuerà ad essere stroncato ancora sul nascere?
    fotografati a dovere, culi e tette
    architettate ad ogive di potere,
    arcate alte o appena sboccianti
    vengono infilzate a sistema
    dai loro stessi tacchi e punte che già s’appressano
    a vertebre in schiaccio d’attesa e di ernie
    Femminile abusato dai più. Anche dal femminile stesso.
    Perle per porci sempre più evoluti”________

    Ma di sicuro, riprendere veri simboli universali (madre/conchiglia e perla/figlio appartengono a tutti i popoli della terra da sempre), per riportarli alla loro vera “luce” servirà a “purificarsi”, mi auguro, perché
    l’anima non rimanga oltremodo scalfitta da queste troppe cos(c)ette di oggi.

Lascia un commento

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Leggi tutto

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close