Channeling di Ferro Ledvinka: La Vita dello Spirito e l’Amore
Conobbi Ferro Ledvinka nel 1993, quando aveva iniziato a praticare il channeling ricevendo dalla propria “guida” profondi messaggi iniziatici, dopo una vita dedicata alla macrobiotica, allo shiatsu, all’alchimia. Da allora collaborammo a lungo e intensamente, sempre alla ricerca del mistero della vita, e fu a casa mia che scrisse due libri di raccolte dei suoi contatti medianici.
Giovanni Pelosini
Riporto la trascrizione di alcuni brani tratti da messaggi inediti canalizzati da Ferro Ledvinka nel 1996 sul tema della vita spirituale prima della nascita e oltre la morte.
Guarda come l’ape esamina un fiore, guarda con quanta cura, con quanto amore esegue la sua danza. Così lo spirito che risiederà nel corpo di tuo figlio sta già aleggiando intorno a te; qualche volta più distante, qualche volta più vicino. Viene a conoscere il tuo spirito, a riempire se stesso con la tua emanazione energetica e a indirizzarti con la sua. E ciò accadrà anche quando, avvenuto il concepimento, entrerà e uscirà numerose volte, attraverso il tuo corpo eterico, nel corpo del bambino. Sciocca mente razionale che cerca di individuare il giorno, l’ora e il minuto nel quale lo spirito mette se stesso nel legame del corpo!
Guarda come l’ape entra nel fiore, come si accomoda nei petali, come si spinge fino in fondo, finché non avviene il contatto. Ma già dal momento in cui l’ape ha visto la maturità e la prontezza di quel fiore, già da allora l’unione è iniziata, dapprima solo energetica o visiva fino a diventare fisica, sensibile. I sensi la possono percepire. Ricorda anche che lo spirito ha scelto te come madre per quello che sei e non per quello che dovresti essere; unisci, quindi, la tua mente al tuo spirito e questi due al corpo, e stai certa che non ci sarà errore in nessuna unione. Non ci sarà errore in nessuno spirito che entri o che esca da un corpo o da un bambino in formazione.
(…)
Succederà che il corpo esausto non permetta più di terminare quello che avete avuto in mente di fare; sarete chiamati fuori dal corpo, spinti dalla vostra stessa energia che viene come automaticamente risvegliata dall’assenza di presa del corpo sullo spirito. Quando la vitalità o la carica di prana del corpo si esaurisce, lo spirito avverte come un liberarsi del legame o dell’attrazione che lo tiene fissato nel corpo fisico. Ma insieme allo spirito sono la consapevolezza e la memoria, e l’urgenza di fare le ultime cose resta in quella consapevolezza, così come resta l’attaccamento alle sensazioni, al desiderio di continuare a vedere le stesse facce, le stesse cose, a fare e provare le stesse esperienze, gli stessi sapori. Ma il corpo ha finito il suo compito, il desiderio tiene lo spirito legato al campo energetico della vita che si è appena cambiata. È uno spirito perso, questo; non ha la forza di distaccarsi quando è giunto il momento di staccarsi, non ha la forza di entrare in un’altra dimensione quando è giunto il momento di entrare. È uno spirito senza direzione, senza nutrimento, senza decisione. (…)
Questo spirito va nutrito. Potete nutrirlo con la musica, con il pensiero; nutritelo con il fuoco; non esponete in sua presenza dei quadri o delle immagini che riportano la sua memoria, fatti di questa vita alla quale vuole restare legato. L’energia dei fiori, il profumo dei fiori, aiuta ad allontanarsi; l’essenza dei fiori è ancora più forte, più efficace per nutrirlo; anche l’essenza del cibo lo può allontanare, così come l’incenso. Il fuoco è una spinta molto forte e può essere percepita come una spinta distruttiva, come se si sentisse scacciato. Se dovete mantenere il fuoco rivolgete delle parole d’amore, dei pensieri d’affetto e di comprensione perché la spinta violenta del fuoco venga accolta bene e non con rancore o rabbia.
(…) In una fase particolare, quando ancora la maturazione della consapevolezza non è avvenuta e però l’entità ha capito che esistono due mondi differenti anche se sono compenetranti, con questo grado di maturazione può avvicinarsi a questo mondo e al tempo stesso distaccarsene. Diventa in un certo modo più libera, più indipendente e capace di portare dei messaggi e di esprimere il suo diverso grado di consapevolezza, lasciando ai parenti, a chi ha ancora un corpo, i segnali di qualcuno che vede di più, vede da un’altra dimensione: segnali di veggenza, poiché chi vede il mondo dello spirito è un veggente per il mondo della materia, anche se questo è solo il primo gradino di veggenza. Chi avverte il contatto con un’anima parzialmente liberata avverte gioia, incoraggiamento e potere; e questo è percepito come un segnale positivo, anche se, perché diventi positivo bisogna che chi riceve sappia da dove viene il messaggio e, meglio ancora, veda l’energia che porta quel messaggio. Questo nasce dalla difficoltà di intraprendere una ricerca spirituale, nell’unire l’esistenza del corpo all’esistenza dello spirito. Ricordate, già è stato detto: queste due non sono separate, ma voi vi ostinate a vederle separate, perché in questo modo vi illudete di vivere una vita sicura, basata su dati certi e sulla solidità delle sensazioni che la materia vi trasmette. Ma verrà il giorno in cui, dovendo anche voi abbandonare il corpo, vi renderete conto, di colpo, di quanto la trasmissione attraverso il corpo e i sensi sia soltanto una parte molto limitata, di poca profondità e di nessuna certezza.
(…) Non c’è separazione fra questo mondo e l’altro. La separazione esiste solo per chi si affida alla materia, cioè al niente. (…) Ricordate: questo universo è retto dall’amore. Esprimete questo amore, non abbiate paura; la paura è contraria all’amore.
Ferruccio Ledvinka, 1996
Dicembre 18, 2010 alle 12:52
Di Ferruccio Ledvinka si può mettere la foto senza alcun timore che lo tenga legato al ricordo_ materia: lui è davvero un’anima liberata, ora.. Ma è anche vero che ha incominciato ad esserlo già in vita.
Grazie