I Sette Peccati Sociali secondo Gandhi

In questa epoca di grandi trasformazioni sociali sono sempre più attuali i sette peccati sociali che il Mahatma Gandhi mise in evidenza nel secolo scorso, denunciando la perdita del senso della giustizia e dello stesso istinto di sopravvivenza dell’umanità.

I Sette Peccati Sociali (Mohandas Gandhi)

1) una politica priva di princìpi

2) un commercio senza morale

3) una ricchezza che non viene dal lavoro

4) una formazione priva di qualità

5) una scienza senza umanità

6) un piacere senza coscienza

7) una disciplina senza spirito di sacrificio

La politica è oggi sempre più mossa da interessi personali e di parte, e sempre meno da ideali autenticamente umanitari volti al benessere e alla felicità dei cittadini. Anche il commercio dovrebbe essere sempre sostenuto da un’etica sociale, ma molto spesso prevale solo la logica del profitto a scapito della effettiva qualità delle merci e dei servizi, degli equilibri ecologici, della salute e perfino della vita degli esseri umani. E la stessa etica dovrebbe ugualmente sostenere il lavoro, pilastro di ogni società sostenibile, non consentendo lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Inoltre il futuro dell’umanità si basa sulla qualità della formazione delle nuove generazioni, e sempre più sull’umanità delle scoperte scientifiche e tecnologiche. L’educazione dei giovani è importante, così come sono importanti lo spirito di sacrificio e la disciplina in ogni azione dell’uomo guidata dalla coscienza.

La semplice, superficiale ed effimera ricerca del piacere priva di coscienza non corrisponde alla felicità di nessuno.

Giovanni Pelosini

 

 



1 Commento a "I Sette Peccati Sociali secondo Gandhi"

  1. ugo

    Stiamo toccando il fondo; si può sperare in una presa di coscienza più globale…???
    Altrimenti il cammino solitario porterà il viandante sempre (o quasi) su strade deserte ed insicure.
    Grazie
    Ugo

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