Pablo Neruda: Lentamente Muore chi Diventa Schiavo dell’Abitudine

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marcia,

chi non rischia e cambia colore dei vestiti,

chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”

piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore

e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,

chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l’incertezza,

per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita

di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,

chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,

chi non si lascia aiutare;

chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna

o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivo

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza

portera’ al raggiungimento

di una splendida felicità.

Pablo Neruda

 



2 Commenti a "Pablo Neruda: Lentamente Muore chi Diventa Schiavo dell’Abitudine"

  1. Gianfranco Taglialatela

    Salve! I versi che iniziano con “Lentamente muore”, spesso attribuiti a Pablo Neruda, sono in realtà di un’autrice brasiliana: Martha Medeiros. Ricordo che il dibattito sulla paternità di quei versi si è curiosamente acceso nel gennaio del 2008, quando l’ex ministro Clemente Mastella li declamò in Parlamento nell’atto di sfiduciare il governo Prodi. In quell’occasione, la casa editrice che pubblica le opere di Neruda in Italia e la stessa Fondazione intitolata al premio Nobel cileno affermarono in maniera ufficiale che si tratta di una poesia non scritta da Pablo Neruda.

  2. Giovanni Pelosini

    Grazie, caro Gianfranco.
    Ogni autorevole e documentata precisazione sui contenuti di questo blog è sempre gradita.
    Giovanni

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