L’Eco dell’Universo (di Rosella Bargione)

L’Eco dell’Universo

Poesia di Rosella Bargione, 25 giugno 2011

Quando si spenge una stella c’è eco nell’Universo?

Sentirà dolore non potendo più diffondere la luce che manifestava la sua essenza?

In silenzio si nasconderà nel buio per non mostrare il suo nero pianto.

Gli astri vicini all’inizio si interrogheranno sulla sua assenza,

poi volgeranno lo sguardo all’oriente di un nuovo sole.

Finalmente, in completa solitudine, la stella potrà abbandonarsi al ricordo

di luminosi momenti d’amore che la facevano brillare d’oro puro.

Si farà cullare da brezze siderali senza doversi occupare di coloro che, pur amandola, le hanno sottratto la sua luce.

La materia che compone le stelle non è diversa da quella che compone tutti i corpi. Essa è in continuo mutamento in cicli di aggregazione e disaggregazione. Guardare all’essenza delle cose significa vedere oltre la loro momentanea forma, oltre lo spazio che provvisoriamente tale forma occupa, oltre l’apparente scorrere del tempo. Nella lirica di Rosella Bargione, il rimpianto per una forma che fu, per quanto bella e brillante, è infine sostituito da eterno abbandono nella Luce immateriale.

Giovanni Pelosini



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