Simboli dell’Eclissi

Eclissi Lunare totale: Plenilunio del 10 dicembre 2011

Questo oscuramento lunare è visibile soprattutto nell’Oceano Pacifico, in Australia e in Asia, in occasione del Plenilunio nel segno dei Gemelli che si contrappone al Sole nel Sagittario alle ore 15.37 (ora italiana). In Italia è possibile vedere solo la fase finale di uscita dalla penombra poco dopo il sorgere della Luna, al tramonto solare del 10 dicembre 2011.

Ma che cosa sono le eclissi, e perché sono così rare? Le fasi lunari si susseguono ogni mese a causa del movimento di rivoluzione del nostro satellite intorno alla Terra. Ogni mese quindi vediamo la superficie lunare illuminarsi fino al Plenilunio e gradualmente oscurarsi fino al Novilunio, ma perché ci sia un’eclissi occorre che l’allineamento fra il Sole, la Luna e la Terra siano perfetti, e ciò avviene soltanto quando la Luna si trova in uno dei due Nodi Lunari, le intersezioni del piano dell’orbita terrestre con quello dell’orbita lunare, dal momento che le due orbite non sono complanari. Ecco che, quando si verifica la Luna Nuova, se il nostro satellite si trova esattamente in uno dei nodi allora si avrà un’eclisse di Sole. Viceversa, con la Luna Piena all’opposizione il perfetto allineamento produrrà un’eclissi di Luna.

Simboli delle Eclissi

Dal punto di vista simbolico, il fatto che la luce diurna solare possa essere oscurata nelle eclissi di Sole è spesso stato un fenomeno temuto e talvolta considerato di cattivo auspicio, specialmente per i potenti di turno. In molte antiche culture si pensava che un mostro cosmico divorasse il Sole per precipitare l’umanità in un buio innaturale e nefasto, per cui i sacerdoti erano chiamati ad officiare cerimonie propiziatorie, preghiere e rituali volti a scongiurare la morte dell’astro che porta luce e vita al nostro pianeta. Sono numerose le antiche tradizioni che vedono nell’eclissi il segnale di un disordine cosmico, la fine di un ciclo e la conseguente necessità per gli uomini di aiutare in qualche modo l’astro morente, farlo risorgere e ripristinare un nuovo ordine celeste e terrestre. Nell’antica Cina, per esempio, si schieravano gli eserciti in aiuto dell’astro in pericolo, e si scagliavano frecce contro il mostro che lo stava divorando. Altri pensavano che il Sole fosse “malato” e morente, e che adeguate cerimonie potessero in qualche modo “guarirlo”. In ogni caso il mito del serpente che divora il Sole era comune in Asia e nell’America precolombiana: i discendenti degli Inca ancora raccontano che un eclisse di Sole fu il segno premonitore che precedette l’arrivo dei conquistatori spagnoli e la fine della loro civiltà.

La parola eclissi (o eclisse) deriva dal termine greco ekléipein, che significa “lasciare”, “abbandonare”, ma anche “fallire”. Non è un caso che si dica ancora “eclissare qualcuno” con il significato di umiliarlo o di farlo vistosamente sfigurare; oppure “eclissarsi” per dire “scomparire”, “svanire nel nulla”.

Minori paure suscitava l’eclissi di Luna, in quanto la luce notturna non può avere la stessa valenza di quella solare, e probabilmente molti oscuramenti parziali e totali della Luna Piena sono passati inosservati, e comunque senza suscitare particolari emozioni o timori.

Eclissi e Alchimia

I sapienti del passato, antenati anche dei druidi della tradizione europea, conoscevano i ritmi dei moti dei corpi celesti, e sapevano prevedere con esattezza le eclissi, come sembrano dimostrare anche molti monumenti megalitici. Dal punto di vista alchemico l’eclissi è astronomicamente una perfetta congiunzione di Sole e Luna, e quindi simbolicamente una fusione dei princìpi maschile e femminile. L’unione degli opposti è una vera e propria ierogamia; l’unione del potere maschile fecondante solare e dell’energia femminile lunare: la Coniunctio oppositorum. Quando ciò si verifica, una nascita simbolica è all’orizzonte, un nuovo ciclo sta iniziando; e, come sempre accade, la nascita è strettamente correlata alla morte.

Eclissi e Mitologia

Dal punto di vista mitologico è particolarmente importante la tradizione indiana che chiama Rahu, la testa del serpente, rappresentato dal nodo lunare nord, e Ketu, la coda del serpente, simboleggiato dal nodo lunare sud. Rahu, dalla pelle scura, è una testa dalle fauci spalancate che desidera divorare tutto senza masticare, amico di Venere, Giove e Saturno, ma nemico del Sole e della Luna. Ketu ha la pelle variegata e luminosa, veste abiti di seta ornati di fiori: elimina ciò che Rahu ha inghiottito, ed è amico di Venere, Marte e Saturno, ma ovviamente nemico del Sole e della Luna. Si narra che nacque dalle lacrime di Mrityu (la Morte), affranta per essere stata incaricata dal Dio Brahma di controllare la crescita della popolazione umana. Da allora Ketu, con il pianto esprime sia la gioia sia il dolore degli esseri umani.

Giovanni Pelosini



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