Castiglioncello, 15 ottobre 2016: Premio Concorso “Scienze Naturali e Ambiente Toscano”
Museo di Storia Naturale di Rosignano, Ass. Amici della Natura, Comune di Rosignano Marittimo
Congresso Regionale di Scienze Naturali
Codice Armonico 2016
Premiazione Concorso
“Scienze naturali e ambiente toscano per le scuole secondarie di secondo grado”
Castiglioncello, Castello Pasquini
Sabato 15 ottobre 2016, ore 11
Premio alla ricerca effettuata dagli studenti della
classe II B SPES dell’ITC Cattaneo-Cecina
coordinati dal
prof. Giovanni Pelosini
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Monitoraggio qualitativo e quantitativo dei rifiuti spiaggiati del litorale livornese
I rifiuti di attività antropiche rappresentano un indicatore importante dello stato di salute degli ambienti marini e costieri. Rilevanti quantità di rifiuti galleggianti e spiaggiati possono causare diminuzione della biodiversità, alterazioni della catena alimentare e danni al patrimonio paesaggistico e alle attività turistiche della costa della provincia di Livorno. La rilevazione di dati quantitativi e qualitativi sui rifiuti spiaggiati è uno dei parametri conoscitivi utili per la pianificazione di interventi di bonifica e di salvaguardia della costa. Per questi motivi, come già in altre località italiane e del Mediterraneo, abbiamo effettuato campionamenti in otto spiagge di Vada, Cecina, Donoratico e San Vincenzo, e i dati sono stati tabulati e interpretati graficamente.
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Introduzione
La biodiversità degli ambienti marini è gravemente minacciata dai rifiuti delle attività antropiche: in particolare tartarughe, uccelli e mammiferi marini sono spesso vittime di soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti scambiati per cibo, ovvero rischiano di rimanervi intrappolati [1]. Alcuni di essi sono inoltre la causa principale dell’introduzione di plastica nelle catene alimentari delle biocenosi marine.
Nel maggio 2015 Legambiente ha pubblicato i risultati di un’indagine sui rifiuti rinvenuti in 54 spiagge mediterranee al fine di dare avvio a operazioni concrete di salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste secondo la Direttiva Europea Marine Strategy, recepita in Italia con il d.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010 [2]. Fra i descrittori del buono stato ecologico è stato previsto anche l’obiettivo per il 2020: “le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provocano danni all’ambiente costiero e marino”. La suddetta indagine riguardò 29 spiagge italiane, di queste soltanto due erano sulla costa toscana (Marina di Pisa e Orbetello) [3].
Per integrare i dati dell’indagine già effettuata, e con intenti educativi non secondari, gli studenti dell’ITC Cattaneo di Cecina hanno monitorato 8 spiagge del litorale della provincia di Livorno, utilizzando metodologie e tassonomia dei rifiuti compatibili con i protocolli di monitoraggio ufficiale del Ministero dell’Ambiente e dell’ISPRA, e con le categorie OSPAR.
Materiali e metodi
Nel periodo dicembre 2015 e gennaio 2016 quattro squadre di studenti, in collaborazione con OTP (Organizzazione Territorio Pulito) di Cecina e Vada e con Legambiente Costa Etrusca, hanno raccolto e catalogato i rifiuti di origine antropica spiaggiati in otto località della costa livornese: Vada (Ponte Romano, Tripesce), Cecina (Ippocampo, Fosso Nuovo), Donoratico (Seggio, Pianetti), San Vincenzo (Rimigliano, La Conchiglia).
Per ogni spiaggia è stata individuata un’area lunga 100 m e con una larghezza variabile che va dalla battigia alla zona dunale. Tale area è stata suddivisa in cinque settori lunghi 20 m ciascuno. Infine il settore da analizzare è stato scelto per estrazione a sorte. Il campionamento è stato effettuato percorrendo la spiaggia in modo sistematico, ortogonalmente alla linea di costa lungo transetti distanziati, annotando gli oggetti rinvenuti sulla superficie, senza scavare nella sabbia.
Gli oggetti di origine antropica sono stati raccolti e catalogati secondo le seguenti categorie, e successivamente smaltiti in base alle norme vigenti: frammenti di plastica e polistirolo, bottiglie di plastica, tappi e coperchi, materiale da costruzione, rifiuti da pesca, mozziconi di sigaretta, rifiuti da mancata depurazione, stoviglie di plastica, bottiglie di vetro, buste di plastica, flaconi e detergenti, alluminio.
Sulle attività di indagine e di monitoraggio e sul progetto didattico gli studenti hanno realizzato un video documentario e una presentazione in power point.
Risultati
I risultati per ciascuna spiaggia e complessivi sono stati tabulati e i dati elaborati graficamente.
Figura 2: Grafico a torta dei dati dei rifiuti totali della costa livornese
Figura 3: Istogramma dei dati complessivi dei rifiuti della costa livornese
Conclusioni
La plastica (frammenti, bottiglie, tappi e coperchi) è di gran lunga la categoria più presente nel campionamento. Il problema dei rifiuti spiaggiati è aggravato dai lunghi tempi di degradazione: i mozziconi di sigaretta possono persistere per circa 12 anni, i cotton fioc per circa 150 anni, frammenti di bottiglie di plastica per 4/10 secoli, ma parti di questi materiali potrebbero rimanere nell’ambiente per periodi indefinitamente lunghi.
Nei casi di rilevante presenza di rifiuti di origine fognaria (cotton fioc, assorbenti, preservativi, ecc.), si può ipotizzare una inefficienza dei sistemi depurativi. Per altre categorie l’origine è diversa. I rifiuti campionati sulle spiagge livornesi possono essere le conseguenze di attività antropiche e/o produttive delle aree limitrofe alla costa, ovvero sono stati abbandonati direttamente sulla spiaggia, ma spesso risulta evidente dalla loro natura che siano materiali trasportati da fiumi e fossi, e quindi dalle correnti marine. Essi rappresentano in ogni caso soltanto una parte dei rifiuti cosiddetti “marine litter”, di cui si stima che circa il 70% vada a fondo e non sia trasportato sulla spiaggia.
Le conseguenze sono a carico dell’ecosistema e della fauna marina in particolare, ma anche delle attività economiche legate direttamente o indirettamente al turismo.
La nostra indagine intende contribuire a sviluppare maggiore conoscenza e coscienza ecologica in relazione alla raccolta differenziata dei rifiuti e ai danni ambientali prodotti dalle attività antropiche.
Giovanni Pelosini
Bibliografia
[1] P. Casale, Incidental catch of marine turtles in the Mediterranean Sea: captures, mortality, priorities, WWF Italy, Roma, 2008
[2] www.strategiamarina.isprambiente.it/
[3] www.legambiente.it/contenuti/dossier/beach-litter-2015-indagine-sui-rifiuti-spiaggiati
Ottobre 20, 2016 alle 15:28
Professore buona sera,
desideravo semplicemente complimentarmi con lei e i ragazzi per il vostro lavoro.
Ho letto l’altro giorno sul Tirreno del risultato ottenuto al concorso di Codice Armonico !
un saluto a tutti
silvia OTP Cecina
Ottobre 25, 2016 alle 19:05
Grazie mille per la sua preziosissima collaborazione. Come ha visto, l’ OTP è stata correttamente citata anche sul testo pubblicato in “Codice Armonico 2016”.