La Congiunzione Giove-Saturno del 21/12/2020 e l’Era dell’Acquario

LA CONGIUNZIONE GIOVE- SATURNO
DEL 21 DICEMBRE 2020
Il 21 dicembre 2020 Giove e Saturno si sono uniti nella rara congiunzione astrologica a 0° nel segno dell’Acquario. Questo evento è eccezionale per tre motivi di carattere simbolico che appaiono suggestivi:
1) La congiunzione è avvenuta esattamente nel giorno del Solstizio d’Inverno;
2) La congiunzione si è verificata con un allineamento astronomico preciso, che non si vedeva in Acquario da ben otto secoli (precisamente dal 1226, anno in cui moriva Francesco d’Assisi e regnava l’Imperatore Federico II di Svevia);
3) Secondo Keplero, una simile ripetuta congiunzione nel 6 a.C. (in quell’epoca nel segno dei Pesci) sarebbe stata interpretata come la famosa Stella dei Magi che è rammentata nei Vangeli e rappresentata in ogni presepe natalizio.
Simbolicamente queste rare coincidenze fanno pensare a un momento storico significativo, proprio in questo anno 2020, così particolare per come ha inciso sulla vita quotidiana di tutta l’umanità. Negli auspici di tutti in questo evento solstiziale così natalizio c’è l’apertura a un periodo di rinascita, risveglio e luminosità. Ma è un augurio giustificato? E possiamo dire davvero che si tratta dell’avvento della mitica e attesa Era dell’Acquario?
Nella foto a sinistra, scattata da Maurizio Chiappi il 20/12/2020, giorno prima dell’allineamento, si vedono in avvicinamento Saturno in alto a destra (con i suoi anelli) e Giove in basso con i suoi quattro satelliti galileiani (si ringraziano Paolo Casapieri e il Gruppo Astrofili Vadesi).
In questo periodo il fenomeno è stato ben visibile anche a occhio nudo osservando il cielo verso Sud-Est poco dopo il tramonto: i due pianeti erano le prime luci che brillano già nel crepuscolo.
LE VISIONI DELLA NUOVA ERA
Il concetto di una evoluzione ciclica del mondo attraverso un susseguirsi di Ere appartiene a diverse tradizioni culturali, sia orientali che occidentali.
Misticamente nel Medio Evo c’era l’attesa quasi messianica dell’avvento dell’Età dello Spirito: ne parlò Gioacchino da Fiore (∼1130-1202) nella sua visione eretica e profetica che presagiva la futura fine dell’Età del Figlio, coincidente con l’Era cristiana, a seguito della prima Età del Padre, in riferimento alle scritture dell’Antico Testamento.
Secondo l’antroposofo Rudolf Steiner (1861-1925), che seguiva gli studi rinascimentali dell’abate Giovanni Tritemio (1462-1516), un importante cambio di epoca era avvenuto nel 1879 sotto gli auspici dell’Arcangelo Michele.
Anche i teosofi Jiddu Krishnamurti (1895-1986) e Helena Blavatski (1831-1891) avevano ipotizzato la prossima venuta del “Maestro del Mondo”, Lord Maitreya, coincidente con l’avvento dell’Era dell’Acquario.
Alcune tribù di nativi nordamericani hanno celebrato l’inizio della nuova Era nel 1987, e in Dakota fu considerata di grande auspicio la nascita di un bisonte bianco nel 1995. Chi invece seguiva i cicli millenari del calendario Maya preferì pensare al famoso “2012″ come fine di un’epoca.
Anche secondo l’antichissima tradizione vedica dei Purana l’evoluzione del mondo e la coscienza collettiva dell’umanità sono soggette a cicli epocali detti Yuga, che corrispondono a periodi lunghissimi relativi al movimento del sistema solare intorno al centro della Galassia. Secondo i calcoli di Shri Yukteswar (1855-1936), astrologo maestro di Yogananda, un cambio di epoca importante ci sarebbe stato nel 1699, inaugurando un periodo di transizione tra l’Età del Ferro (Kali Yuga) a quella più evoluta del Rame (Dvapara Yuga).
Infine si deve ricordare il diffuso movimento di cultura alternativa e anticonformista degli anni ’60 e ’70, che idealizzò l’avvento della nuova Era dell’Acquario: utopistica epoca di fratellanza e libertà. Nacquero in quel periodo la variegata galassia della New Age, le contestazioni studentesche del ’68 e il movimento Hippy. Nel 1979 il regista Miloš Forman raccontò nel film musicale Hair (tratto dal musical rock del 1967) le istanze contestatarie della generazione ribelle e alternativa dell’epoca: non a caso uno dei brani più significativi si chiamava Aquarius e inneggiava appunto all’alba dell’Età dell’Acquario. Anche per questi motivi qualcuno ritiene che questo periodo sia iniziato nel 1973. Mentre altri concordano sul lontano 2160.
Indubbiamente in questo inizio di XXI secolo stiamo vivendo un periodo di grandi trasformazioni sociali, politiche, economiche, climatiche, e la questione del cambio di paradigmi epocali è di attualità assumendo aspetti storici e sociologici di interesse non secondario.
Il fatto che gli studiosi della materia non siano concordi sulle Ere astrologiche e sulla loro durata non dipende soltanto dalle diverse culture di riferimento, ma anche dalla non corrispondenza delle “costellazioni” con i “segni” zodiacali, e quindi dai diversi punti di vista sullo Zodiaco. Il punto di vista astronomico considera 12 oppure 13 costellazioni di diversa ampiezza sul circolo zodiacale, mentre il punto di vista astrologico è relativo alla sua divisione simbolica in 12 settori uguali di 30° ciascuno, chiamati segni: i quali non hanno più (se mai l’hanno avuta) una corrispondenza fisica con le costellazioni, così come furono individuate nel lontano passato dagli antichi studiosi del cielo. Pertanto la questione di cosa siano le Ere astrologiche, della loro durata e del loro significato esula dallo stretto campo scientifico, abbracciando in modo comparato più che altro quello umanistico, storico, filosofico, mitologico e soprattutto simbolico.
Per sapere quando inizierà davvero l’Era dell’Acquario, per fare chiarezza su questo intrigante argomento e comprendere meglio il momento storico che stiamo vivendo e quello che vivremo, vi invito a leggere la seconda parte di questo articolo divulgativo pubblicato il 19.2.2021 su questo stesso blog. A presto.
Giovanni Pelosini