Noè, l’Arca e il Diluvio Universale

Arca di Noè, Cronache di NorimbergaIl mito del diluvio e del mitico Noè costruttore dell’arca è presente non solo nella tradizione ebraica, cristiana e musulmana, ma è praticamente universale: presso i Sumeri si narrava di Ziusudra, superstite del disastro delle acque e capostipite degli uomini; a Babilonia lo chiamavano Utnapistim, nella Valle dell’Indo Manu Yaivasata; nelle terre dei celti Dwytach. Il nostro Noè è un eroe conosciuto da sempre in continenti lontani e separati anche culturalmente dal vecchio mondo: in Messico gli Aztechi lo conoscevano come Cox Cox, gli indiani del Delaware come Powaco. Ma curiosamente in Amazzonia gli indigeni lo chiamano Noa, nelle isole Hawaii Nu-n, e in Cina Nuwah, e l’assonanza di questi nomi appare essere qualcosa di più di una semplice coincidenza.
Ovunque, come tracce di un remoto passato sepolto nella memoria mitologica, riaffiorano racconti e leggende, forse eco di un antico disastro planetario realmente avvenuto.
Secondo alcuni studiosi di archeoantropologia, seguaci delle teorie di Sitchin, alla fine dell’ultima Era Glaciale gli Anunnaki guidati da Enlil (rammentati poi come Dei) decisero di lasciare estinguere il genere umano con la catastrofica alluvione che essi avevano previsto. Ma uno di questi Dei, Enki, il creatore dell’uomo, volle salvare alcuni uomini e animali, affinché ripopolassero il pianeta quando le acque si fossero ritirate. La vicenda è ripresa quasi integralmente dall’Antico Testamento, nel quale però il disaccordo fra gli Dei sumeri ovviamente non figura (Genesi, 6, 7-8):
Il Signore disse: -Sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d’averli fatti-. Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore”. Continua a leggere »

Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito: il grande libro finalmente in produzione!

Bozza-copertinaTarocchi

Gli Specchi dell’Infinito

di

Giovanni Pelosini

Prenota adesso una delle straordinarie offerte editoriali: potrai contribuire personalmente alla realizzazione dell’opera moderna più completa e approfondita sul mondo dei Tarocchi che mai sia stata pubblicata.

Tre anni di ricerche e di lavoro, circa 450 pagine e 700 note, una bibliografia sterminata, un inedito capitolo del prof. Aldo Paolo Rossi dell’Università di Genova, un antico mazzo italiano ritrovato, appositamente restaurato e ripubblicato dopo quasi cinque secoli, il Manifesto della Tarologia Umanistica: qualcosa di più di uno dei tanti libri in commercio sui Tarocchi.

Ancora pochi giorni di promozione; con la possibilità di avere l’esclusivo mazzo in copia numerata e firmata e di pubblicare il tuo nome sul libro illustrato (cm 17 x 24) e autografato dall’autore:

⇒ G.Pelosini, Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito, Hermatena, 2016

Le misteriose origini e la storia, i Templari e i Sufi, ma soprattutto la segreta filosofia ermetica, alchemica, gnostica, platonica che da sempre è celata nel mazzo dei Tarocchi.

Le intriganti connessioni fra i Tarocchi e le narrazioni dei miti e delle fiabe, Pinocchio, l’Astrologia, l’azione psicologica dei simboli, la Cabala, il pensiero rinascimentale e quello orientale, le filosofie, l’arte, i percorsi iniziatici, il Gioco dell’Oca, gli antichi alfabeti, la numerologia, la magia, l’alchimia, la musica, la chimica, le costellazioni, l’anatomia, lo Yoga, i colori, i cibi, il cinema…

Come usare le carte dei Tarocchi, le regole della Cartomanzia, e perché i metodi divinatori funzionano: dalla sincronicità di Jung e Pauli alla fisica quantistica di David Bohm… le coincidenze significative, il cosiddetto “destino“, gli eventi casuali (che mai avvengono a caso), il Karma, le connessioni fra la psiche e la materia nella distribuzione delle carte e nei giochi.

I Trionfi, gli Arcani Maggiori e gli Arcani Minori: Fanti e Cavalieri, Re e Regine, il Bagatto, l’Eremita, la Papessa e l’Imperatrice, l’Appeso, la Stella, il Sole, il Mondo… archetipi eterni del mistero della Vita, simboli nati per mettere in connessione l’inconscio personale e l’intero Universo. Il Matto e la Ruota della Fortuna: le chiavi della Tarosofia per comprendere il messaggio iniziatico che ci arriva da un lontano passato.

Il progetto segreto degli umanisti del Rinascimento italiano per ampliare la consapevolezza e liberare le coscienze finalmente svelato e spiegato all’uomo del terzo millennio.

R.B.

⇒ Leggi di più e prenota: “Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito”

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The Wizard of Al

Una lattina d’alluminio: avete mai pensato a quanto sia preziosa?

Dalle miniere di bauxite in Australia si raffina il minerale, che poi viene imbarcato e spedito in Scandinavia, dove si fabbricano i laminati. Questo prodotto viene trasportato in Gran Bretagna, dove si fabbricano le lattine che poi raggiungono tutte le industrie di bevande. I pochi grammi di una lattina necessitano di molta energia e molti chilogrammi di materie prime. Il riciclaggio delle lattine è utile e doveroso, non permettiamo che si disperdano.

Con pochi mezzi e tanto entusiasmo, i miei giovani studenti dello S.CI.E.N.CE. Project (Scienze Cinema Educazione Narrativa Cecina) hanno interpretato il problema immaginando un simpatico mago in questo brevissimo spot educativo che partecipa a diversi concorsi cinematografici.

Giovanni Pelosini

Buona visione del cortometraggio

The Wizard of Al

A Plastic Orange

2C SPES ITC CecinaL’impatto ambientale che abituali comportamenti singoli e collettivi hanno sulla Terra sono ampiamente sottovalutati.

Il semplice quotidiano gesto di acquistare una bottiglietta d’acqua minerale per pochi soldi non ci fa mai riflettere sulla quantità di materiale, di energia, di risorse non rinnovabili che vengono consumate per la produzione e il trasporto di ciò che acquistiamo.

Da qui l’importanza del riciclaggio dei preziosi materiali, che, se abbandonati nell’ambiente, diventano una pericolosa arma puntata contro la nostra “casa” e contro noi stessi.

Così i miei giovani studenti dello S.CI.E.N.CE. Project (Scienze Cinema Educazione Narrativa Cecina) hanno interpretato il problema, lanciando un messaggio forte e comprensibile a tutte le generazioni, con un originale pezzo rap e un piccolo omaggio al genio del cinema Stanley Kubrick.

Giovanni Pelosini

Buona visione del cortometraggio A Plastic Orange.

L’Ucraina e la Grande Madre Russia

Madre Russia, VolgogradScoprii l’esistenza di una questione politica ucraina leggendo il romanzo L’alternativa del diavolo di Frederick Forsith (The Devil’s Alternative, 1979), infatti negli anni ‘70 la stabilità dell’impero sovietico sembrava assoluta e un qualsiasi sentimento indipendentista all’interno dell’URSS poteva sembrare un’invenzione narrativa.
Eppure, sotto l’apparente uniformità sociale e politica sovietica, gli immensi territori, che si sviluppavano dal Baltico al Pacifico e dall’Artico all’Asia centrale, nascondevano una complessa e contraddittoria situazione etnica, con variegate e diversissime culture, lingue, religioni, usanze.
Nel XX secolo i popoli più diversi si trovarono a convivere in un’unica grandissima entità politica euroasiatica: Russi, Uzbechi, Tagiki, Kirghisi, Cosacchi, Lituani, Lettoni, Estoni, Finlandesi, Lapponi, Tedeschi, Polacchi, Moldavi, Bielorussi, Ucraini, Ceceni, Osseti, Georgiani, Turco-Tatari, Evenki, Ingusci, Yupiki, Calmucchi, Coreani, Jakuti, e molti altri.
In diretta continuità storica con il colonialismo dell’Impero degli Zar, l’Unione Sovietica si mostrò autoritaria e centralista con tutte queste etnie, e in molti casi si procedette alla russificazione degli sterminati territori dominati.
Dopo la disgregazione sovietica, l’attuale Russia pare aver riscoperto tutto il nazionalismo che ha sostenuto il suo popolo fin dalla formazione dei principati medievali, e con esso i suoi simboli. Lo stesso sentimento nazionale si è potentemente risvegliato in molti dei russi che, con la fine e la frammentazione dell’Unione Sovietica, si sono ritrovati a essere minoranze etniche all’interno degli stati di recente istituzione: solo in Ucraina i cittadini di etnia russa sono circa otto milioni.

Quindi la crisi ucraina del 2014 non sorge all’improvviso né senza antefatti storici, motivazioni economiche e strategiche.
I nazionalisti indipendentisti ucraini del XIX secolo sognavano soprattutto una federazione di popoli slavi, ma furono comunque repressi dall’assolutismo zarista, che volle alimentare il sentimento nazionale con la simbolica personificazione della Grande Madre Russia: emblema che ebbe continuità durante il periodo sovietico e fino ai giorni nostri. Continua a leggere »

Cecina, 29 novembre 2014: RIVER RUNNER di Lorenzo Pelosini

River Runner, copertina di Stefano CasiniCircolo Il Fitto di Cecina

Libreria Lucarelli

Incontro con l’autore

Lorenzo Pelosini

RIVER RUNNER

Il Filo d’Oro

Presenta il critico cinematografico

Fabio Canessa

Con la partecipazione straordinaria del fumettista, autore della copertina

Stefano Casini

*   *   *   *   *

Cecina, Circolo Il Fitto, Corso Matteotti, 101 (zona pedonale)

Sabato

29 novembre 2014

ore 17.30

Ingresso libero

Ci sono due tipi di paura: non sapere qual è il tuo posto nel mondo e saperlo esattamente

Lorenzo Pelosini, River Runner – Il Filo d’Oro

(romanzo)

Ed. Mutus Liber, ottobre 2014   € 19,90

Will, 19 anni, ha appena finito il liceo. Nell’ultima estate a Still Valley, sua stagnante cittadina natale, si scontra con la patina di mistero che avvolge il suo mondo. Dopo alcune visioni di un’orrenda creatura, l’ermetico Emmett lo contatta e lo sprona a ricordare la sua infanzia. In essa Will troverà la chiave per scoprire la verità su se stesso e la sua vera natura, per tener fede alla quale dovrà sfidare la morte, tornare bambino, diventare adulto e affacciarsi allo spaventoso mondo che aspetta tutti oltre la porta di casa.

  • Lorenzo Pelosini nasce a Cecina il 4 giugno 1990. Fin dalla tenera età si interessa a Letteratura e Cinema, in particolare alla regia. A 8 anni esordisce nel mondo dello spettacolo come attore e imitatore. A 14 anni scrive il suo primo romanzo, Il Volo del Falco, con la prefazione del Premio Oscar John Irving. A 19 produce il suo primo cortometraggio, L’Ultimo Notturno. Nel 2011 si diploma col massimo dei voti all’Accademia di Cinema Griffith, dove dirige Il Cuore Rivelatore e YOU,MAN. In seguito recensisce film per Empire Magazine, scrive un lungometraggio, gira una webfiction e lavora coi bambini della scuola primaria in un progetto di introduzione al Cinema e alla Letteratura Inglese. Di recente è stato ammesso alla University of Southern California di Hollywood, alma mater di Robert Zemeckis e George Lucas. Sempre a 19 anni inizia la prima stesura di RIVER RUNNER – Il Filo d’Oro, primo capitolo della saga.

 

 

Scozia: Referendum per l’Indipendenza 700 Anni dopo Bannockburn

Robert the BruceUn pensieroso e malinconico re Robert I the Bruce prende con la mano destra il fazzoletto che era stato tanto caro al patriota Wallace: lo guarda e incrocia lo sguardo severo e triste dei patrioti scozzesi che lo osservano. “Andiamo, facciamola finita!” dice il suo luogotenente, incoraggiandolo ad andare a trattare una onorevole resa con l’esercito inglese schierato di fronte. Il re ripone il fazzoletto di Wallace e spinge il cavallo verso il nemico, ma poi si ferma e guarda ancora i suoi. E con coraggio e decisione dice: “Vi siete battuti per Wallace. Ora battetevi per me!”. Segue la voce fuori campo: “Nell’anno del Signore 1314 patrioti scozzesi, affamati e soverchiati nel numero, sfidarono il campo di Bannockburn. Si batterono come poeti guerrieri. Si batterono come scozzesi. E si guadagnarono la libertà”. Così, enfaticamente e simbolicamente, termina il famoso film Braveharth di Mel Gibson del 1995. Continua a leggere »

Ricordo di Carlo Mazzacurati

Lo sceneggiatore e regista Carlo Mazzacurati ci ha lasciati troppo presto il 22 gennaio 2014, dopo una lunga malattia. Era nato a Padova il 2 marzo 1956 ed aveva avuto un buon successo già nel 1987 con la sceneggiatura di Marrakesh Express, per la quale vinse il Premio Solinas. Come regista ebbe il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1994 (Il toro) e diresse numerosi film, raccontando spesso la provincia italiana del Nord-Est.

Fra le numerose pellicole firmate, ricordo soprattutto Il prete bello (1989), Vesna va veloce (1996), L’estate di Davide (1998), La lingua del santo (2000), La giusta distanza (2007). La sua ultima opera uscirà postuma la prossima primavera: La sedia della felicità.

Ho avuto l’occasione di conoscerlo nel 2009, durante le riprese in Toscana del suo unico film di ambientazione “maremmana”: La passione (presentato alla 67° Mostra del Cinema di Venezia nel 2010. Una storia comica e amara, nel solco della commedia all’italiana, che racconta le peripezie di un regista costretto a dirigere la tradizionale processione in costume durante la settimana santa in un paesino collinare ricco di angoli suggestivi e di personaggi pittoreschi. Nella foto: un momento di pausa durante le riprese notturne della Via Crucis in cui si intravede il regista, con il suo tradizionale basco, dietro la croce.

Ricordo con molta simpatia Carlo Mazzacurati, una persona affabile e gentile prima che un grande professionista del cinema, dotato di un naturale e semplice carisma. Fra i tanti momenti felici, anche se impegnativi, delle riprese del film nel borgo di Casale Marittimo e in quello di Montecatini Val di Cecina, lo voglio ricordare soprattutto mentre rideva con tutti noi del cast, con spontaneità, girando la scena comica dei provini dei vari candidati a interpretare il ruolo di Gesù nella processione del paese.

Addio, Carlo.

Con affetto,

Giovanni Pelosini

 

 

 

Costa Azzurra: Caccia al Ladro come in un Vecchio Film

La Costa Azzurra è il luogo simbolico dei più grandi ladri di gioielli dell’immaginario collettivo della narrativa di genere poliziesco. Il celebre Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo, amava visitare i più prestigiosi hotel della costa per alleggerire i ricchi clienti dei loro scintillanti preziosi, non dimenticando mai di sfoggiare eleganza e galanteria. Egualmente Diabolik, il famoso personaggio dei fumetti, opera in un luogo immaginario apertamente ispirato alla Costa Azzurra, e tutti conoscono la sua passione per i gioielli più esclusivi, che va ben oltre il loro valore venale. Continua a leggere »

Extraterrestri: c’è Vita fuori dal nostro Pianeta?

Il fenomeno UFO è di origine extraterrestre?

Nell’ormai lontano 1977 Steven Spielberg sceneggiò e diresse il celebre film Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind), un’opera di fantascienza nella quale si descriveva il contatto con una civiltà aliena. L’opinione pubblica fu molto colpita e crebbe l’interesse per i fenomeni degli oggetti volanti non identificati, intrepretati da molti come mezzi di trasporto extraterrestri. Il dibattito sulla reale natura di questi fenomeni trovò nuova linfa, mentre l’attenzione del pubblico si manteneva vivace. Poi fu la volta di Ridley Scott con il film Alien. Sempre Spielberg nel 1982 diresse ET, una versione romantica di un extraterrestre naufragato sul nostro pianeta, e più di recente hanno avuto successo i remake di vecchi film degli anni ’50. Così, mentre la fantascienza cinematografica si evolveva proponendoci alieni di volta in volta amichevoli o insidiosi, mostruosi o tecnologici, la scienza progrediva assai lentamente nella conoscenza dei fenomeni collegati. Continua a leggere »

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