Milano, 30-31 maggio 2009: Il ponte di luce tra visibile e invisibile
organizza il Convegno
Il ponte di luce tra visibile e invisibile
Milano, Hotel Michelangelo, via Scarlatti,33
Info: tel. 02-48020384
PROGRAMMA & RELATORI
- Fausto Carotenuto: “Il Mondo Spirituale e la Grande Onda dei Risvegli. Le belle sfide per la nostra coscienza. Un segreto ben nascosto“
- Ernesto Fazioli: “Giardino magico immagine del principio della trasformazione e della rinascita“
- Elena Lanaro: “Lo Yoga della Luce“
- Daniela Lauber: “Il Messaggio Spiritule come forza di cambiamento. Il ministero del mistero“
- Igor Longato: “Musica, cervello e Chakra“
- Luca Poma: “Una rete di volontari: da 4 a persone… a 17 nazioni. Come far crescere un sogno e modificare gli eventi“
- Michele Proclamato: “La Teoria del Tutto“
- Manuela Racci: “Un guadagno per il sempre: la scoperta dell’aldilà nella filosofia platonica“
- Michele Riefoli: “Impatto delle scelte alimentari su salute, etica, economia ed ecologia“
- Lama Khemsar Rinpoche: “Gli Umani di oggi potrebbero diventare Buddha“
- Davide Russo Diesi: “Verso l’Illuminazione delle nuove vibrazioni-messaggio della Fratellanza Bianca Universale“
- Stelio Semeraro: “L’invisibile che si manifesta“
- Claudio Viacava: “La teoria della tridimensionalità sincronica dell’esistenza. Una interessante chiave per una vera comprensione dell’interazione tra la dimensione fisica, psichica e spirituale“
- Regina Zanella: “Forza Spirituale“
Giugno 3, 2009 alle 13:49
Io c’ero a questo convegno stupendo e per me Davide RUSSO DIESI e’stato un grande!!! tecnica di comunicazione, sintesi e grande karisma, sono rimasta impressionata.
Giugno 4, 2009 alle 13:55
Mi sa tanto di commento da clack pagata. E gli altri relatori? Nessun commento?
Giugno 9, 2009 alle 13:46
Anche io ero al convegno, essendo tra gli organizzatori, e l’entusiasmo per Davide (come per altri relatori che hanno dato ciascuno il proprio contributo) non mi stupisce affatto. Se siete interessati stiamo predisponendo gli atti del convegno. Come assaggio vi lascio il messaggio introduttivo di daniela lauber – presidente dell’Associazione Gocce di Luna – alla seconda giornata di lavori
La Pentecoste, lo Spirito che giunge, che si posa su di noi, che entra in noi e che semina lentamente, questa semina non finisce nel primo atto, si rappresenta e continua passo dopo passo divenendo una cosa sola, un unicum con noi. La Pentecoste è il passaggio di quella lingua di fuoco di cui parlavamo ieri, il senso della parola “Verità” che ci porta l’apostolo Giovanni nel suo passaggio è proprio quello di donarci il passaggio dell’unione tra la realtà divina e quella umana, questa verità, realtà senziente, potente, che entra dentro di noi e che è depositata dentro di noi e a noi viene lasciato il compito di fare tutto, di prendere, trasformare, mutare, divenire. Ma lo Spirito Santo non lascia mai le cose come le trova, nel momento in cui si presenta, nel momento in cui tocca la vita, cambia tutto quello che viene attraversato da lui. Oggi iniziamo questa nuova giornata di lavori, questo è il tempo dell’espansione e del bello, è il tempo dove tutto quello che ci circonda, tutto quello che è lo dobbiamo ritrovare attraverso i nostri pensieri, attraverso le nostre parole, attraverso le nostre opere, attraverso le nostre ammissioni, ebbene si cambiamo il termine, non omissioni ma ammissioni, ammettere che dobbiamo partire puntando i piedi, radicarci in quello che abbiamo, in quello che abbiamo di bello, basta puntare sempre l’attenzione su quello che non va bene, su quello che non abbiano, su quello che non vediamo. Ieri ho detto che bisogna portare l’attenzione su quello che si vede, su quello che esiste, su quello che c’è, allora il passaggio di ieri quando l’amico Fausto (Carotenuto) parlava del progetto, della progettualità, ecco la progettualità è puntare il piede su ciò che c’è, su ciò che posso toccare con mano, dove posso poggiare il mio piede. Quindi l’ammissione di verità, è quella di verificare, di sostenere tutto quello che esiste, dobbiamo avere il coraggio, un altro valore utilizzato ieri, di fissare in noi ciò che di bello c’è, oggi nella nostra vita. Ieri mi domandavo “si ma da dove devo partire?”, ecco dobbiamo partire da quello che c’è, da quello che abbiamo. Non dobbiamo puntare su cose lontane, su mete indistinguibili, dobbiamo partire dalla realtà e dobbiamo ritrovare l’entusiasmo, l’entusiasmo per la vita. Questo è il primo precetto che ci viene donato in queste giornate, è l’entusiasmo nel fare le cose, solo in questo modo attiviamo il processo di “Trasforma – azione”, trasformare l’Azione il nostro corpo veicolo, il veicolo che diviene “Tempio Sacro”, il rispetto che dobbiamo per tutto, tutto ciò che ci circonda ma prima di ogni altra cosa è “il rispetto che dobbiamo per noi stessi”, del nostro corpo, e qui in questo Tempio noi diveniamo e siamo integrità e in equilibrio diveniamo, siamo nello stesso tempo “creature e creatori” in quanto figli di Dio , figli della Terra, di questa Madre terra che ci ha accolto e che condivide con noi questo passo. È un tempo questo in cui tutto ciò che stride, e ve ne sarete accorti si amplifica dinanzi a noi, non riusciamo più a sostenerlo, negli anni passati, nei tempi passati, si riusciva ma dicendosi “chiudiamo un occhio”, “ma si facciamocela andar bene” “ma si dai”, ma il “si dai” non riesce più a sostenere il nostro passo, il nostro vivere, noi oggi abbiamo veramente bisogno di dire con coraggio “sia fatta questa volontà”, la volontà che io riconosco che sento dentro di me e quindi tutto quello che stride e non è così sottile, tutto quello che non è coerente nell’ordine delle cose, non lo riesco più a sostenere, lo devo veramente allontanare da me lo devo lasciare andare.
Allora dentro di noi è la coerenza che diventa sovrana e ancora di più dobbiamo con forza e volontà raggiungere la vera liberazione, dobbiamo liberarci da tutto quello che non ha più senso, il non senso per trovare veramente il senso della vita, passare con saggezza da un’altra porta importantissima. Non è più il tempo di accettare, accettare che cosa? Nel momento in cui usiamo questa parola significa comunque subire l’oggetto anche se non lo capisco, anche se non l’ho compreso. Se accettiamo qualcosa siamo già perdenti. Bisogna iniziare veramente a creare con le parole, accettare non va bene, la parola da utilizzare è comprendere. Io prima di camminare devo comprendere cosa sta accadendo, non lo devo accettare, lo devo comprendere in me, farlo mio, allora in quel modo non sarò più un estraneo, sarò una parte di me trasformata che diventerà parte del mio passo successivo, allora questa saggezza questo accettare, passare e quindi divenire consapevoli, ci porta effettivamente nell’età del Piombo, Piombo Saturno, Padre Metatron, la consapevolezza in persona, la presenza dello Spirito Santo, allora questa contemplazione che ci porta a Metatron, il senso della contemplazione, non è una contemplazione egoica e narcisa è una contemplazione viva vera. Contemplo che cosa? Contemplo la mia azione perché prima l’ho attesa non solo in una attesa passiva, attendo qualcosa chissà, attendo che qualcuno farà qualche cosa per me, o qualche cosa si trasformerà, no è un’attesa compartecipata in cui io ci sono, in cui io sono quello che poi io vedrò davanti a me divenire, allora questa attesa che per secoli ci ha accompagnato, quell’attesa passiva, oggi diviene un’attesa viva che ci chiede: “ma il nostro rapporto con la realtà, con il reale, esiste?” Cosa è questa realtà? All’inizio diciamo la realtà è ciò che ci circonda, quello che vediamo, ma la domanda è possiamo conoscere la realtà veramente? Possiamo sapere con certezza al di la delle apparenze quale sia l’essenza di questo esistere, riusciamo a ritrovare lo scopo, il senso della nostra vita. A questa domanda noi possiamo rispondere solo se ritroviamo la quiete in noi, solo se siamo veramente in quello stato di grazia e pace in cui riusciamo a fermarci dentro di noi e riprenderci la coscienza della realtà. La conoscenza della realtà dipende da noi e qui vi è un gioco molto particolare perché effettivamente dipende dal modo in cui noi guardiamo la vita il nostro influenzarla o meno, il portarci una realtà piuttosto che un’altra. Si, perché nel momento in cui noi guardiamo la vita, la realtà, quella che noi guardiamo è ciò che ci accomuna, perché noi tutti guardiamo la stessa cosa, ma il modo in cui noi la guardiamo è ciò che ci distingue. perché ognuno di noi guarda quella medesima cosa, quel medesimo evento, quel medesimo passo nel suo stato d’animo, nel momento che sta vivendo e questo è ciò che ci influenza nella vista, nell’ascolto, nell’udito. E’ questo il passaggio fondamentale, questo guardare col nostro stato d’animo che è la nostra luce interiore, allora a secondo di come è la mia luce interiore di quel momento io sono veramente influenzata. La stessa cosa può farmi gioire con meraviglia, essere bellissima, e il giorno dopo presa dalla malinconia dalla depressione, la stessa cosa mi deprime mi fa star male. Quella luce dentro di noi, la potenza della nostra luce, la nostra vibrazione veramente cambia tutto ciò che ci circonda. Quindi vi rendete conto che c’è la realtà che ci circonda ma c’è soprattutto un incontro con questa realtà che è veramente molto sottile, mutevole, trasformabile. Questo è un potere che noi abbiamo, questo potere di vedere le cose in modo differente, il potere di mostrarci l’invisibile e il visibile e a volte farcelo vedere diverso da quello che è. A volte riusciamo a cogliere cose che prima non riuscivamo a cogliere e altre volte purtroppo non riusciamo a cogliere più nulla. Quindi questi passaggi sottili li dobbiamo veramente sottolineare, tenere stretti a noi. Ci siamo riappropriati dell’attenzione della cura, parlavamo ieri con Ernesto (Fazioli) del “giardino magico” e questo è un progresso, un progresso da seguire, un punto vitale che abbiamo raggiunto e nel perseverare veramente. Abbiamo parlato dello Spirito Santo, abbiamo compreso che lo Spirito Santo è il nostro mistero, il mistero, la verità, una verità però sovrannaturale alla quale non ci possiamo accostare con una forza e una intelligenza solamente umana, questo mistero ci accoglie e ci chiama ma dobbiamo veramente approcciarci a lui con l’umanità e la divinità che c’è in noi, quindi questo passaggio, questo mistero che si vuole svelare, di questo mistero poi che ci ricorda, con l’abbinamento mistero – mistero, che noi dobbiamo essere veramente presenti, noi dobbiamo essere vitali nel nostro essere, nel nostro fare, attraverso la vita bassa dell’umiltà, ma attenzione la via bassa dell’umiltà è qualche cosa di ben preciso. Non ci stiamo riferendo a farsi piccoli, o al senso dell’umiltà che magari qualcuno a livello di morale, ci ha insegnato o ci ha trasmesso. Ci insegna l’etimologia della parola stessa “humilitas” deriva da humus, indica della terra, quindi significa che la via importante è proprio quella di ritornare a essere uno nell’umiltà e la riconciliazione con questa terra: creare, attivare nella terra questo seme negativo, trasferire la divinità nella terra, solo questo può dare la vita.
In questo modo noi entriamo in contatto con la nostra negatività, non più individui isolati ma fatti di un unico disegno dove la compassione diventa una possibilità umana divina, diventa la compassione “con – passione”, la quale nasce quando noi scopriamo che nel centro della propria esistenza non solo che Dio è Dio e l’uomo è uomo, ma che tutti noi siamo veramente riuniti in qualche cosa di veramente superiore, dove non dobbiamo fare soltanto il passo di dire: “io mi occupo del mio prossimo” no tu devi fare un altro passaggio, tu devi riconoscere qualcos’altro, solo questo fa veramente la differenza, quindi l’uomo compassionevole vive in mezzo alla sua gente. Non abbiamo più bisogno di modelli che sono troppo lontani da raggiungere, noi abbiamo un modello che è quello del Maestro, che è colui che cammina fra gente, noi abbiamo bisogno veramente di ispiratori che ispirino e respirino con noi, passo dopo passo, e questo è il momento così importante di verità, di chiarezza, di luce manifestata che non possiamo più pensare di portare messaggi nascosti, dobbiamo mostrarci, dobbiamo mostrarci col senso della nostra presenza del vivificare i nostri incontri, ma dobbiamo essere gli ispiratori che veramente portano, al di la delle parole, la vibrazione negli altri, che ci fanno vivere l’incontro in maniera autentica. Dobbiamo uscire dal nostro anonimato, dall’indifferenza, dobbiamo fare un altro passo. Ad un certo punto abbiamo visto la Luce, siamo divenuti tutti bravissimi messaggeri, ma non basta, noi oggi siamo in un tempo che da messaggeri dobbiamo divenire messaggio, messaggio vivente, noi dobbiamo trasformarci, divenire messaggio vivente nella coerenza di ciò che facciamo. Quanti modelli abbiamo in giro, ci sono oggi cartelli elettorali ad esempio della politica, questi bei faccioni che si vedono ovunque, la coerenza sta dietro quei cartelli. Andiamo a vedere se c’è la coerenza, se c’è la sostanza, se no c’è il vuoto totale, c’è l’inganno, la menzogna. Dobbiamo riappropriarci della capacità di scegliere, basta rimandare agli altri le nostre scelte di vita, anche la politica, la religione qualunque altro settore, fa parte della nostra vita del nostro vivere spirituale, dobbiamo riavere la capacità e la volontà di scegliere ogni cosa perché scegliere significa una via o un’altra, una creazione o un’altra. Se io sono il colore rosso è diverso se scelgo il giallo o il blu, se scelgo il giallo divengo arancione con lui, se scelgo il blu divengo viola. Io rimango sempre rosso ma nei miei incontri e nelle scelte che faccio, creo qualche cosa di diverso, che mantiene le nostre identità ma diviene qualche cosa di diverso. Noi ci dobbiamo nuovamente immettere in queste scelte, non demandare più, avere il coraggio di scegliere. Allora nel momento in cui io scelgo, nel momento in cui riesco a comprendere cosa significhi compassione, con – passione, quella di sicuro non ci manca, si arriva a comprendere che questo mezzo della compassione ci svela una cosa precisa: ci permettere di disfarci della pietà, dannosissima, che non c’entra niente con la compassione e per fortuna elimina l’esclusivismo della simpatia. Perché la compassione sta nel mezzo è la forza dell’amore vero, dell’equilibrio preciso, trasformante. Oggi più che mai sono importanti i punti di riferimento, ognuno di noi può essere quel punto di riferimento perché a nessuno di noi, a nessuno dei relatori è dato di riuscire a raggiungere ogni parte del mondo. Deve esserci veramente il passaparola della luce, gocce di luce che si trasmettono, e che veramente ognuno di noi riesce a portare all’altro. Non lasciamoci più vivere, non sopravviviamo più, ritorniamo a comprendere il senso comune superiore per ritrovare la bellezza della vita, vivere. Ma sapete che ci sono tantissime persone che non sanno cosa significhi vivere? Si stanno trascinando nella vita, che è ben diverso e che dicono sempre domani, si domani sarà un altro giorno, si lo farò domani si dopodomani, sto aspettando la data, questo quell’altro, e intanto ce li portiamo avanti, compagni di viaggio, con una porta chiusa che non si aprirà mai. Questo non è vivere, non è fare la volontà di Dio, significa semplicemente rimandare la tua nascita. Perché noi nasciamo nel momento in cui veniamo alla vita attraverso il parto normale umano, ma rinasciamo da noi stessi veramente ogni volta che con grande forza riprendiamo in mano la nostra vita. Non dobbiamo vivere per esaurirci, per produrre, per fare per arricchire, per accumulare. Noi dobbiamo vivere per avvicinarci a quella trasparenza e a quella luce così consapevole e vera,che ci permette veramente di trasmettere in ogni istante della nostra vita, quell’ aldilà che c’è dietro di noi, quell’aldilà che deve essere visibile. Noi siamo quel passaggio di manifestazione divina, Dio deve essere visto attraverso i nostri cuori, nelle nostre mani, nei nostri occhi. Non guardiamo troppo in alto, là non lo troviamo più. Soltanto se ci guardiamo veramente negli occhi, riusciamo a ritrovarlo, a rivisitarlo a ritrovare quel dialogo, quindi il senso della vita lo dà il nostro vivere autentico, intenso, appassionato, questa è l’abbondanza che Dio ci sta donando, portatela a casa con voi!
Giugno 15, 2009 alle 13:34
se siete interessati alla continuazione
contattate gocceluna@yahoo.it
gli atti del convegno saranno presto pubblicati
Agosto 18, 2009 alle 11:54
Lo confermo anche io per me Davide Russo Diesi ha un Karisma incredibile, a parte che per me e’ anche un bel ragazzo e’ riuscito a sintetizzare l’argomento in pochi minuti ed ha creato una risonanza incredibile nella sala!!! Per me voto della conferenza 10 e lode, a tutti ovviamente.;-)