Astrologia dei Tarocchi: il Codice Segreto

Gli inventori rinascimentali dei Tarocchi elaborarono un codice segreto usando le corrispondenze dei segni zodiacali e pianeti astrologici con i simboli delle antiche carte: solo gli iniziati avrebbero avuto accesso a questa conoscenza che rivelava l’unità, la coerenza e il senso dell’intero universo.

Finalmente questo codice è stato decifrato, rivelando il senso filosofico degli Arcani, il significato nascosto del passaggio dall’Era dei Pesci a quella dell’Acquario, e il legame analogico dei più antichi simboli celesti con i Tarocchi e con il gioco degli Scacchi.

Gli umanisti del Rinascimento vollero nascondere nelle figure dei Trionfi i significati più profondi della Filosofia Ermetica, erede delle conoscenze perdute delle più antiche civiltà del nostro pianeta.

Un piccolo grande libro con l’antica chiave di lettura per perfezionare l’interpretazione tarologica e avere una più completa conoscenza astrologica:

⇒ Giovanni Pelosini, Astrologia dei Tarocchi, la chiave astrologica degli Arcani, Hermatena, 2016


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Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito (Recensione di Morena Poltronieri)

«Un’opera grandiosa per gli amanti della Tarologia: TAROCCHI, GLI SPECCHI DELL’INFINITO di Giovanni Pelosini. Un’Opera Omnia che racchiude tutta la sapienza dei Tarocchi a livello mondiale. Dalla storia, alla filosofia, alle varie tecniche di lettura per un manuale colto e completo senza precedenti.
Un testo adatto per esperti della cultura tarologica, ma anche per neofiti all’inizio del loro percorso. Il primo e unico libro che ha racchiuso tutti i segreti e le vie per raggiungere la conoscenza di queste carte, una sorta di archetipi dell’anima, che segnano una via iniziatica per toccare l’essenza dell’esistenza.»

Morena Poltronieri

       Direttrice del Museo Internazionale dei Tarocchi


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Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito di Giovanni Pelosini (recensione di Astra)

TAROCCHI

gli Specchi dell’Infinito

Autore: Giovanni Pelosini

Editore: Hermatena

Esperto di tarologia, astrologia, spiritualità, Pelosini raccoglie in questo libro la sapienza dei Tarocchi, svelando il rapporto con astrologia, filosofia, alchimia spirituale e storia. Ogni singolo tarocco è la raffigurazione simbolica di un archetipo e può entrare in connessione con la parte più profonda della nostra coscienza permettendoci di acquisire una maggiore consapevolezza di noi stessi. Il testo è adatto sia a chi ha già conoscenze in materia sia ai neofiti.

Astra, agosto 2018

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Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito (Recensione di Paolo Quagliarella)

Devo dire che il libro Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito di Giovanni Pelosini, se lo si definisse enciclopedico, faremmo un errore, seppure ricchissimo di contenuti va oltre questa definizione.

È davvero una summa di concetti, molti dei quali, a me carissimi, tant’è vero che come ricordava Giovanni nella recensione del mio Astrologia, perché funziona, possono essere complementari, ma quello di Giovanni è davvero esaustivo, puntuale e apre scenari interpretativi multiformi.

L’Opera, perché di Opera, oserei dire alchemica, si tratta, può essere letta per capitoli e argomenti di interesse, è un grande pregio questo. Le competenze dell’Autore, trasversali a diverse discipline sono davvero notevolissime, poi avendo la fortuna di conoscerlo di persona, devo dire che è davvero speciale: professionale, competente e che “non se la tira”, come fanno in molti del nostro settore. Il libro è denso, sono più di 500 pagine, ma regala spunti di riflessione importanti.

Il viaggio fra i Tarocchi passeggiando tra Alchimia, Fisica Quantistica, Psicologia, Filosofia è affascinante e mai noioso. È un libro che deve essere letto e riletto più volte perché ad un secondo “ripasso” noti sfumature interpretative che t’inducono verso nuove riflessioni. Le prime 190 pagine, le sto rileggendo e mi sto appuntando i concetti cardine. È un’Opera che avrà la risonanza che si merita, sono certo che sarà anche tradotta in altre lingue perché deve divenire qualcosa di “universale”.

Faccio i miei complimenti a Giovanni e spero, un giorno, di poter partecipare assieme a lui a un lavoro comune o a una conferenza che ci permetta di collaborare, sarebbe un grande piacere e un onore.

Paolo Quagliarella

27 giugno 2016, graziaepaolo.it

G. Pelosini, Tarocchi, gli Specchi dell’Infinito, Hermatena, 2016

Il Cuore Rivelatore

Ecco, sono sincero, una delle più grandi soddisfazioni della mia vita è stata quella di recitare sotto la direzione autorevole di mio figlio Lorenzo Pelosini, giovane regista di recente laureato a Los Angeles, sul set di questa piccola produzione cinematografica del 2011: davvero una bella avventura. Spero vivamente di poter presto lavorare ancora con lui. Viva il Cinema!

Giovanni Pelosini

Il Cuore rivelatore, Giovanni PelosiniUna casa in pietra, un ragazzo e un vecchio nel silenzio delle montagne con un’ossessione crescente, un occhio che ricorda quello di un avvoltoio, un grido nella notte, una lama che scintilla nel buio, un poliziotto insonne e bonario, ua macchina del caffè che fischia, un antico baule tedesco… il fascino di un magistrale breve racconto di Edgar Allan Poe rivisitato e infine portato sugli schermi.

Girato sulle Apuane e in Maremma, interpretato da Leonardo Santini, Giovanni Pelosini, Vinicio Bianchi, Simone Papini, Simone Antonelli; scritto e prodotto da Daniela Mitta, direzione della fotografia di Eleonora Libardi, montaggio di Jennifer Barlafante, effetti visivi di Alessandro Comisso, assistente alla regia Pablo Poletti, cameraman Bruna Mastursi, segretaria di edizione Francesca Calignano, make up Martina Atzori, fonico Olimpia Ballerini, con le musiche originali di Vincenzo Ramaglia.

E non vi ho già forse detto che ciò che scambiate per pazzia altro non è che estrema acutezza dei sensi?E.A. Poe, Il cuore rivelatore, (The tell-tale heart), 1843

Recensione di Gilda Signoretti

Il Cuore Rivelatore

regia di

Lorenzo Pelosini

(2011)

Tra i corti che abbiamo avuto il piacere di visionare durante il 32° FantaFestival, ha attirato la mia attenzione Il cuore rivelatore, del giovanissimo Lorenzo Pelosini. Il cortometraggio, della durata di 11 minuti, è ispirato al racconto di Edgar Allan Poe, The tell-tale heart, 1843. Scritto da Daniela Mitta, Il cuore rivelatore salta subito all’occhio per l’armonia che si viene a creare, ad esempio, tra la sceneggiatura, diretta e concisa, e la fotografia di Eleonora Libardi, le scenografie semplici e naturalistiche e i paesaggi solitari delle Alpi Apuane e della Maremma, dove infatti sono state fatte le riprese.

Lorenzo Pelosini e Leonardo Santini sul setUn grido bestiale, nel cuore della notte, viene udito dai vicini di casa di un ragazzo [Leonardo Santini]. Giungono alla casa del giovane tre poliziotti [Giovanni Pelosini, Simone Papini, Simone Antonelli], che pongono domande al giovane riguardo il grido udito la sera precedente. Il ragazzo spiega loro che era stato lui ad urlare, a causa di un incubo, e che il vecchio [Vinicio Bianchi] con cui vive è partito. I poliziotti gli credono, quando ad un tratto uno stato ansioso crescente lo porta a confessare l’omicidio. La causa? L’occhio vitreo del vecchio, per lui una vera ossessione, gli procurava ormai una insopportabile agitazione.

Pelosini dimostra, con questo cortometraggio, di avere già delle doti, e di saperle mettere in pratica. La scelta, non facile, di ricorrere ad un racconto già sfruttato di Poe, è servita al meglio, perché priva di forzature, ma gestita con molta semplicità.

Lorenzo-Pelosini,-Il-cuore-rivelatoreVincente è la preferenza accordata sugli oggetti, che provocano rumore ed emanano una luce particolare, come fossero anch’essi invasi da una isteria collettiva ereditata dal ragazzo. Pensiamo alla caffettiera, che il protagonista prepara per offrire il caffè ai poliziotti, e che dimentica sul gas, provocando, così, un rumore insopportabile e smanioso che non riesce più a controllare.

Convincono gli attori, e troviamo ottima la prestazione di Santini, molto credibile negli isterismi del suo personaggio. Attendiamo fiduciosi nuovi lavori di Pelosini.

Gilda Signoretti (da Ingenerecinema.com)

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Quotidiano di Puglia, 10 maggio 2014 (di Leda Cesari)

Quotidiano di Puglia

Le Risposte degli Arcani

per fare Chiarezza

nella Propria Mente

di Leda Cesari

I tarocchi come mezzo di auto-indagine personale. Come strumento “per fare chiarezza nella mente, conoscere le motivazioni profonde di un pensiero o di un comportamento, la realtà, noi stessi“. Insomma, come espediente per mettersi in gioco: fine ultimo del tutto, liberarsi da quel dannato “sabotatore interno” che non ci consente di essere felici e realizzati.

Appuntamento dunque a chi non teme di guardarsi dentro sabato prossimo, 17 maggio, a Lecce, Palazzo Turrisi (via Marco Basseo, ore 17.30, ingresso libero), dove sarà il ricercatore e scrittore Giovanni Pelosini a svelare i misteri di antichissimo strumento divinatorio, la cui forza evocativa affonda le radici in discipline di confine come l’alchimia, l’astrologia, lo yoga, l’antropologia, le discipline olistiche, l’esoterismo occidentale e orientale. E, naturalmente, nella Tarologia: lo studioso, fondatore di quella Umanistica, è tra l’altro coordinatore scientifico-culturale italiano del Museo Internazionale dei Tarocchi. Che non sono solo un metodo mantico, «bensì il retaggio di un’antica macchina filosofica, un sistema strutturato di immagini, simboli, archetipi che utilizzano lo stesso linguaggio criptico dell’alchimia, spesso codificato nella geometria sacra e nell’iconografia medievale e rinascimentale», spiega infatti la storica e ricercatrice Maria Grazia Giorgino, organizzatrice della conferenza con l’associazione “Panta Rei” (L’Aquila) e le studiose leccesi Bruna Caroli e Giusy e Cesarea Toma.

La storia, la cultura, la filosofia, l’arte degli Arcani possono diventare dunque una sorta di gioco psicologico che funziona secondo le regole della sincronicità studiate da Jung e Pauli, «stupendo per chiarezza e puntualità, perché il linguaggio dei Tarocchi è lo stesso dei simboli, dei sogni e dell’inconscio, e l’arte di interpretare le loro figure è soprattutto un metodo per conoscere meglio noi stessi e la realtà che ci circonda».

Leda Cesari, Quotidiano di Puglia, 10 maggio 2014

La Genialità della Divina Proporzione (di Adele Filice / Rassegna Stampa)

La Genialità della Divina Proporzione

di Adele Filice

Articolo sulla conferenza di Giovanni Pelosini

“Aspettando Leonardo”

Evento ideato dal Forum Telesiano

Cosenza, 1 dicembre 2013

 

(da sinistra nella foto: Giovanni Pelosini, Adele Filice, Gabriele Montera, Mariagrazia Innecco)

Quarto appuntamento con Leonardo e i segreti della Sezione Aurea, svelati dall’eclettico Giovanni Pelosini

Il genio del Sapere Unico, della conoscenza che, nel suo corretto fluire, diventa comprensione e non fa distinzione tra Scienza ed Arte, tra regole matematiche e di prospettiva pittorica, tra intima e segreta essenza – celata nella “divina proporzione” – che pervade la vita di una galassia o di una foglia. Questo l’argomento del quarto incontro – svoltosi lo scorso 1 dicembre a Cosenza, presso il Museo dei Bretti e degli Enotri – nell’ambito del Progetto Leonardo, promosso dal Forum Telesiano, in collaborazione col Comune di Cosenza, la Exadream di Milano e l’associazione artistico-culturale trebisaccese “La Dama di Broglio”.

Appuntamento sotto il segno dell’Acqua, fluido per eccellenza, con Giovanni Pelosini, eclettico studioso, degno discepolo del Maestro vinciano per vastità e varietà di interessi e conoscenze. Laureato in Scienze Biologiche a Pisa, insegnante di discipline scientifiche, dopo un corso di studi improntato al rigore della scienza, Pelosini è attratto da Tarocchi, Astrologia, Yoga ed altre discipline olistiche, tanto da diventare un esperto ed appassionato studioso anche in questi settori. A riprova, se ce ne fosse bisogno, che “il sapere non è plurale, è Uno” come afferma il Nostro che rileva anche l’artificiosità delle suddivisioni che oggi governano soprattutto le cosiddette discipline scientifiche, sezionate in branche e sottobranche, le quali nella ricerca affannosa del particolare, perdono di vista l’universale.

Filo conduttore della serata, la Divina Proporzione o Sezione Aurea, quello 0,618, numero magico che governa il funzionamento del Cosmo. In un appassionante excursus che dal Timeo di Platone è arrivato ai giorni nostri, Pelosini ha tracciato in sintesi la storia della “Sezione Aurea” o “Proporzione Divina” che oltre ad indicare, nelle arti figurative e nella matematica, il famoso rapporto 0,618, è anche il titolo del trattato di geometria di Fra’ Luca Pacioli, monaco francescano ed illustre matematico, discepolo di Piero della Francesca (pittore e studioso di matematica astratta) e maestro di Leonardo da Vinci. Il Pacioli, però, nel ritratto tracciato da Pelosini, oltre che matematico, assume il ruolo di filosofo, economista e letterato; amico di Leonardo e probabile compagno di una sorta di setta di sapienti che hanno dedicato la propria vita alla continua ricerca della soluzione di quel grande mistero che è la Vita, in tutte le sue forme ed espressioni. E c’è davvero da riflettere se si pensa a questo massimo comun divisore che accomuna strutture di galassie, onde marine, forme vegetali e la catena del DNA. Che governa le costruzioni dei solidi euclidei ed archimedei e le prospettive dei grandi maestri delle arti visive, di ogni tempo. Un viaggio nei secoli, quello che Pelosini ha fatto compiere all’attentissimo pubblico, nella conoscenza classica e contemporanea, nel Sapere che, almeno fino al Rinascimento o quantomeno prima di Cartesio, era Uno e pressoché indivisibile e che faceva di ogni studioso uno scienziato-umanista, senza divisioni o contrapposizioni. Nello spirito più caro al genio da Vinci.

Il progetto “Aspettando Leonardo” si conclude domenica 22 dicembre con Gianfranco Carpeoro e Michele Proclamato che tratteranno della Quintessenza, con i loro studi di esoterismo e simbologia. E cresce anche l’attesa per la mostra delle macchine leonardesche che sarà inaugurata l’11 gennaio, sempre presso il Museo dei Bretti e degli Enotri. Per il momento sono in mostra alcuni preziosissimi pezzi, realizzati e gentilmente concessi da Aboca Museum, che riproducono una scacchiera dei tempi del Pacioli, in rovere ultracentenario, realizzata da artigiani toscani; i libri “De Ludo Scachorum” e “De Divina Proportione” di Fra’ Luca Pacioli e “La Botanica di Leonardo” di Fritjof Capra, in cui l’eclettico studioso austro-americano, illustra magistralmente gli studi di botanica di Leonardo. Gli effetti speciali del Genio continuano….

Adele Filice

Arnell Ando’s “Italy Tarot Art and History Tour”

L’artista ed esperta tarologa americana Arnell Ando organizza in Italia periodici tour culturali nella patria dei Tarocchi e dell’arte. Arnell Ando è una professionista di fama internazionale, di grande talento e sensibilità, corrispondente per gli Stati Uniti d’America del Museo Internazionale dei Tarocchi.

È un onore vedere il mio mazzo dei Tarocchi della Spirale Mistica nel video che ricorda i momenti più belli del suo ultimo viaggio nella cultura italiana.

Un sentito ringraziamento a Arnell e a suo marito Michael…

Giovanni Pelosini

 

I Tarocchi di Pelosini (di Federica Lessi)

Rassegna Stampa

(…) Dopo l’esordio nazionale a Bologna, casa del disegnatore Giuseppe Palumbo, le misteriose tavole esoteriche arrivano nel luogo dove sono state concepite. Pelosini, infatti, tarologo e studioso di simbologia e esoterismo, vive a Casale e lavora spesso con autori nostrani come I Santini Del Prete o Roberto Granchi. Per la sua ultima creazione “I Tarocchi della Spirale Mistica” ha incontrato il talento e la passione di Palumbo, illustratore di celebri fumetti come Martin Mystère e Diabolik. Ne sono nate 78 tavole per altrettante carte, edite da Lo Scarabeo, ciascuna con legenda declinata in sei lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, olandese) e il libriccino che le accompagna in cinque. Il soggetto di ogni carta segue l’iconografia tradizionale ma con un’interpretazione fumettistica e inquadrature dinamiche, secondo lo stile d’impatto del disegnatore. Unico invece il filo conduttore: la spirale, che si rintraccia costantemente nelle forme della natura e nelle opere maggiori dell’uomo, come mostrano gli studi e le scoperte di mistici, scienziati ed artisti di ogni epoca e civiltà, molti dei quali raffigurati nelle carte del mazzo. (…)

Federica Lessi, «Il Tirreno», 2 dicembre 2011

Ecco i Nuovi Tarocchi di Giovanni Pelosini (di Federica Lessi)

Da Leonardo a Fibonacci, la Primavera di Botticelli e Luca Pacioli. Racchiudono un universo di simboli e sapienza tramandata da varie civiltà, dai precolombiani ai Greci dai Celti ai Maori, passando per i Templari e gli alchimisti. Sono i nuovi tarocchi realizzati da Giovanni Pelosini, con splendide tavole firmate da Giuseppe Palumbo, illustratore di Martin Mystère e Diabolik, edite da Lo Scarabeo e distribuite in tutto il mondo.

Le 78 carte che riuniscono i 22 Arcani Maggiori e i 56 Minori portano ciascuna il nome o il seme in sei lingue diverse (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, olandese) e il libriccino che le accompagna è in cinque. I soggetti che rappresentano ogni carta attingono all’iconografia tradizionale ma il disegnatore bolognese ha usato uno stile più fumettistico e inquadrature dal taglio audace, che danno un aspetto dinamico e vivace. Infatti dietro ogni raffigurazione c’è una selva di miti, personaggi, significati e simboli, che accompagna ogni carta nota agli appassionati di esoterismo e simbologia, che ne fanno collezione. Pelosini, autore del mazzo “I Tarocchi Aurei” nel 1997 con disegni di Roberto Granchi e di numerosi altri – tra i quali uno ironico con I Santini Del Prete – oltre che di svariati articoli a tema, li ha chiamati “Tarocchi della Spirale Mistica”, il suo simbolo prediletto già dalla pubblicazione di “Magia e Scienza della spirale” nel 1994. “Per me è una fonte di ispirazione dagli anni Ottanta nella meditazione yoga – racconta – è un simbolo che si ritrova nelle forme della natura e nelle creazioni più illustri dell’uomo, intuita da mistici, alchimisti, scienziati ed artisti. L’energia dell’universo agisce in moti elicoidali, per cui la spirale si pone come cifra dell’ordine universale e il mazzo propone un cammino per scoprirne i segreti”.

I “Tarocchi della Spirale Mistica” saranno esposti a “Lucca Comics and Games” fino a oggi, saranno presentati ufficialmente in prima nazionale il 26 novembre a Bologna con l’illustratore Palumbo e a Cecina, al Dàn Kafè, il 2 dicembre alle 18. Info: www.giovannipelosini.com

Federica Lessi, Il Tirreno, 1 novembre 2011

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