Milano, 24 settembre 2011: Percorso di Consapevolezza con la Fiaba

Manuela Ambrosini

Percorso di Consapevolezza attraverso la Fiaba

Sabato 24 settembre 2011

h 10.00-17.00

Milano, Via Giambellino, 52

Info: tel. 349.3328159

Lavorare con le fiabe significa percorrere una strada simbolica alla ricerca di se stessi. Il simbolo, iscritto nella fiaba, è quella via di mezzo in cui la bipolarità si esprime in unità. Il simbolo è una sintesi, mette in comunicazione, collega e comprende realtà che esistono su più piani. Grazie a ciò che si ascolta, si è in grado di modificare il proprio atteggiamento nei confronti di se stessi.

Possiamo dare inizio a un processo di crescita con la semplice partecipazione alla narrazione. Quando la persona incontra la fiaba e si lascia trasportare al suo interno con un gioco di proiezioni, prendendo il posto dei personaggi che più gli aggradano o anche di quelli scomodi, ecco che si rivela a ciascuno un contenuto nuovo e diverso della prospettiva dell’esistenza. Spesso le nostre opinioni sono influenzate da quello che leggiamo, dai libri di cui ci nutriamo e dalle attività culturali che incontriamo. A volte un attore, o un personaggio, ci entra nel cuore o nella mente con tanta forza da ispirare le nostre azioni. Molte persone famose lo sono diventate perché seguivano l’esempio di qualche grande uomo o donna dei tempi passati. Alcune persone hanno fatto dello studio di un’opera la loro stessa attività di lavoro.

La potenzialità della fiaba si basa sulla capacità dell’uomo di compiere proiezioni. Proiettare significa trasferire contenuti della propria psiche, inconsapevoli, che non abbiamo coscienza di portarci dentro, nell’ambiente in cui viviamo. Utilizzando le proiezioni siamo in grado di evolvere. Al gradino più basso, potremmo dire, c’è la completa identificazione col personaggio, la persona non si rende nemmeno conto di utilizzare i comportamenti e i contenuti mutuati dal personaggio.

Questo processo ha comunque una funzione, ed è quella di guidare la persona a ripetere sempre le stesse esperienze, finché, diciamo, si desterà dal sogno e accederà al gradino successivo. Infatti, le persone consapevoli sono in grado di scomporre la realtà distinguendo le loro emozioni, sentimenti, desideri e speranze da quelli altrui. Questo è un processo che realizziamo gradualmente nell’arco della crescita, e ogni volta che ci sentiamo sul gradino più alto, scopriamo che ce ne sono ancora molti da percorrere. Certamente siamo condizionati dal mondo che ci circonda in misure diverse, ma siamo anche capaci di svincolarci da quei limiti che risultano di volta in volta inadeguati se conosciamo noi stessi. Il rischio è rimanere schiacciati nella proiezione e condannati a un’esistenza priva di libertà. Io e mondo esterno scompaiono davanti al meccanismo della proiezione.

 

 



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