Quando si incontrano Hermes e Athena, l’ingegno, la bellezza, l’intelligenza, la cultura trovano magiche corrispondenze. La creatività si sviluppa ai massimi livelli, i sogni volano alti, certi di trovare possibilità di realizzazione. La teoria e la pratica si completano e producono arte e scienza quando Mercurio e Minerva si sposano. Hermathena, come a dire Hermes + Athena.
L’intesa è feconda. La fusione è armonica. L’arte deve essere diffusa, veicolata, fatta conoscere, come ogni opera dell’ingegno umano. Il mestiere del commercio ha bisogno di cose belle, ricche di significato, geniali.
Certamente l’arte più sublime potrebbe vivere anche in assoluta purezza e in solitaria autocontemplazione, ma il suo scopo primo è stimolare i sensi e l’intelletto degli esseri umani, dando loro piacere. L’eloquenza di Hermes li raggiunge, li scuote, li eleva con i simboli fino a farli volare leggeri come farfalle. La Grande Opera alchemica può realizzarsi.
Cicerone, che amava ugualmente la scienza e l’arte, scrisse che Hermes era adatto a tutti i ginnasi e Minerva particolarmente al suo ginnasio intellettuale.
(nella foto dell’autore: “Hermathena” di Federico Zuccari, Palazzo Farnese, Caprarola, XVI secolo)